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Rodin e i suoi capolavori alle Terme di Diocleziano

Auguste-RodinE’ giunta nella Capitale, presso le Terme di Diocleziano, la mostra dedicata al celebre Artista Auguste Rodin (1840-1917), intitolata “Rodin. Il marmo, la vita”, con ben sessantadue opere in esposizione, provenienti dal museo Rodin di Parigi attualmente in restauro. Un percorso espositivo in cui si possono ammirare i capolavori marmorei che, attraverso i loro atteggiamenti ed i loro sguardi, esprimono la grande passione dello scultore francese per la nostra Nazione e per un Artista di fama mondiale quale Michelangelo. E proprio a Michelangelo è legata anche la data di apertura della mostra poiché il 18 febbraio del 1564, ad 88 anni, il Buonarroti moriva nella sua casa romana. Inoltre alcuni ambienti delle Terme come il tepidarium, il frigidarium e il calidarium furono dallo stesso Michelangelo trasformati per la realizzazione della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Così come per il Genio Fiorentino, anche in Rodin il marmo sembra prendere vita come nel celeberrimo Bacio o nella Mano di Dio. Fulvio Arensi che, insieme ad Aline Magnien conservatore capo del Musée Rodin, ha curato la mostra, ha così dichiarato: “Rodin non scolpiva, non toccava la materia, era un magistrale modellatore, faceva i bozzetti in argilla o gesso, poi affidava la realizzazione dell’opera agli sbozzatori del suo atelier, seguendo però passo passo il loro lavoro”. Va detto che alla morte di Rodin, avvenuta nel 1917, alcuni artigiani continuarono a scolpire quei marmi creando confusione per l’attribuzione dell’autore. Solo negli ultimi anni gli esperti hanno potuto far luce sull’identità e l’autenticità delle sculture marmoree, andando a rivalutare la produzione dello scultore francese. Arensi ha inoltre aggiunto che Rodin ha sempre posato la sua attenzione ai modelli Michelangioleschi ma anche alla genialità artistica di Maestri come Donatello e Bernini. Attraverso il marmo quindi, Rodin crea un linguaggio nuovo, trasportando lo stile classico verso la contemporaneità. La mostra si apre con un ritratto-omaggio a Michelangelo, “L’uomo col naso rotto” del 1864 rifiutato nello stesso anno al Salon parigino, che inaugura la prima delle tre sezioni ossia “L’illusione della carne” (1871-1895), in cui è esposta l’opera più importante dell’attività Rodiniana, “Il Bacio” (1888-1889) dove i due corpi marmorei esprimono al massimo il concetto della sensualità. Si prosegue verso l’area intitolata “La figura nel blocco” (1895-1905), inoltrandosi nel percorso artistico in cui il virtuosismo di Rodin si manifesta agli occhi del visitatore in tutta la sua interezza. Le figure emergono dai blocchi marmorei dando la sensazione di essere “partorite” direttamente dalla pietra. La terza sezione, “Verso l’incompiutezza” (1905-1917), infine conduce nell’arte dell’ “incompiuto”, ereditata da Michelangelo e riproposta da Rodin come tecnica per catturare la luce nel marmo appena sbozzato al fine di consolidare la forza evocativa. Ne danno dimostrazione alcuni ritratti realizzati dall’artista, come quello dedicato a Victor Hugo e quello incentrato su Puvis de Chavannes. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 25 maggio da martedì a domenica: dalle 9.30 alle19.30. Chiuso il lunedì

 

Stefano Boeris

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