Cosa nasconde il buco nero del Raphael? - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Cosa nasconde il buco nero del Raphael?

L'imbarazzo e la frustrazione di non capire perché una struttura creata per l'assistenza psichiatrica è stata pagata per un periodo a vuoto e poi abbandonata a se stessa

santamariadellapieta_padiglione_32Responsabilità, chiarezza, ma soprattutto risposte, quelle che sta continuando a cercare il prof. Oreste Zambrelli, legale rappresentante della Raphael srl, la struttura – ora vuota – che ospitava 40 pazienti psichiatrici, tornati poi al Santa Maria della Pietà, in barba alla legge Basaglia, sotto un nuovo dipartimento che si occupa esclusivamente di riabilitazione fisica (dipartimento di medicina fisica e riabilitazione). Ne abbiamo già parlato e ci torniamo sopra ancora, sconcertati, come chiariamo in altra parte della pagina, dall’atteggiamento che sulla vicenda tiene la Asl RmE.

C’è sconforto, ma anche molto imbarazzo nel non riuscire a sentire altre fonti e capire come siano andate le cose. Se da una parte siamo in attesa di risposte da parte del direttore generale Angelo Tanese, dall’altra Zambrelli  ci tiene informati del suo quotidiano calvario tra lettere, raccomandate, fax e denunce alla ricerca della verità. Per cercare di capire che cosa non ha funzionato, le motivazioni di tanta avversione o, in alternativa, per avere le conferme di aver pestato il piede a qualche persona sbagliata. Continua il silenzio e il rinvio a data da destinarsi. L’ultimo appuntamento che Zambrelli avrebbe dovuto avere, la settimana scorsa, in Regione, è stato annullato. Prossimo appuntamento? Non è dato sapere.

È ancora più difficile contare i faldoni contenenti il tracciato di questa lunga odissea iniziata oltre 10 anni fa. Scritti che testimoniano contraddizioni di medici che un anno affermano una cosa, successivamente la smentiscono. Tra i tanti scambi di colloqui (più scritti che orali), figurano quelli con il  Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Gianfranco Palma, il quale, per aggirare la Legge Basaglia (che vietava il riutilizzo degli ex ospedali psichiatrici), in una raccomandata del 2008 inviata a Zambrelli, afferma che nel Pad.9 del Comprensorio di S. Maria della Pietà si trovano (dal 2004) esclusivamente pazienti disabili e non pazienti psichiatrici. Sorgono legittime domande. Come hanno fatto quei pazienti psichiatrici a “trasformarsi” in disabili? Le due categorie non sono parametrabili. Alla Raphael hanno usato metodi miracolosi? E ancora. Nel marzo 2009 il sen. Domenico Gramazio scrive all’allora direttore generale della Asl Rm/E chiedendo di conoscere i veri motivi che ostacolavano un accordo tra la Raphael e la stessa Azienda sanitaria, chiedendo di conoscere la reale situazione, meditando di presentare una dettagliata interrogazione parlamentare. A quella lettera non è poi mai stato dato un seguito. E c’è dell’altro, naturalmente.  (3-Continua) – Francesco Vitale

 

A DISPOSIZIONE
Il direttore generale della Asl RmE, Angelo Tanese , ci ha fatto sapere che la ricostruzione da noi effettuata della vicenda Raphael contiene delle inesattezze. Ce lo ha fatto sapere in modo piuttosto deciso ma anche abbastanza confuso. Da noi sollecitato ripetutamente a farsi intervistare o a rilasciare una dichiarazione in merito Talese ha rimandato e glissato. Che dire? Rimaniamo a disposizione. Sconcertati (Gio.Tag.)

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login