Il sindaco Marino ha perso la testa, se ne vada - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il sindaco Marino ha perso la testa, se ne vada

CNR Celebrazione della Giornata per l'Innovazione per i 90 anni dalla istituzione del Consiglio Nazionale delle RicercheIl sindaco Marino ha perso la testa, se ne vada. Talvolta bisogna avere il coraggio di dire cose forti, senza tanti fronzoli. Oggi il sindaco-chirurgo si sta agitando, tira tutti per la giacca, insiste (fino a ricavarne reazioni irritate) con Palazzo Chigi, spara dichiarazioni a raffica, minaccia, arriva a dire davanti alle telecamere che non intendere mettere la sua faccia in questa situazione di emergenza. Roma aspettava il decreto di salvataggio per avere ossigeno, andare avanti, evitare la bancarotta. C’è lo spettro concreto del default, la figura commissariale è già dietro l’angolo. Marino ha vissuto facendo proclami e annunciando progetti faraonici. Ora si scontra con la realtà, può dire che non è tutta colpa sua, che il disastro lo ha ereditato da Alemanno, non cambia niente. Su quella poltrona c’è lui, oggi, e lui guida la capitale al disastro. Nessuno lo ha obbligato, tranne la sua smisurata ambizione – ha fare il sindaco della città più difficile d’Italia. Altro che bicicletta, ci vuole il carro armato. Prima di scendere in lizza non si è informato? La situazione non era disperata anche un anno fa? Che cosa ha fatto Marino in un anno, oltre che chiamare gente da fuori, riempire gli staff di consulenti ed evitare sistematicamente di tagliare dove era necessario? Si è chiesto come coinvolgere i romani in questo dramma collettivo, si è chiesto a cosa può rinunciare Roma in questo momento di emergenza? Pensava di governare un reparto ospedaliero, una camera operatoria. Fare il sindaco della capitale è un’altra cosa. Lasci perdere, si dimetta e facciamola finita.

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