ILLEGALITA’ AUTORIZZATA - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

ILLEGALITA’ AUTORIZZATA

Cola di Rienzo sempre più oltraggiata e imbruttita per colpa dei suoi amministratori, politici che incassano le indennità a fine mese e non ricordano paradossalmente ciò che hanno promesso e deliberato sul degrado. Parole, solo parole e niente fatti. Sconcertante

01_27feb14Abusivismo e degrado in via Cola di Rienzo sono sempre lì, di casa. Assessore capitolino al commercio, Marta Leonori, e presidente I municipio, Sabrina Alfonsi sono immobili come due statue di pietra. Nessun intervento enessuna risposta a quanto pubblicato nella inchiesta della scorsa settimana “Licenze vergogna” da Il Corriere di Roma. Ad entrambe le politiche del Pd regaliamo il libro “Gli indifferenti” di Moravia, perché a nostro avviso il romanzo ricalca, aggiornato ad oggi, il declino economico e sociale in cui i cittadini vivono.

PROMESSE MANCATE Eppure l’assessore, lo scorso anno, prima del solleone estivo rilasciava a destra e a manca interviste su come lei, la Leonori, avrebbe “rivoluzionato” il settore del commercio. Corriere della Sera del 19 settembre 2013: ««Stiamo lavorando al nuovo piano dislocazione delle rotazioni degli ambulanti – spiega Marta Leonori, assessore al Commercio» a proposito della nuova legge  sul decoro dei centri storici delle città cheè entrata in vigore lo scorso ottobre. Sono trascorsi oltre cinque mesi e sul “nuovo piano”  ancora nessun atto concreto.

DELIBERA SUL DEGRADO DIMENTICATA  Ricordiamo, però, che con Deliberazione del consiglio del municipio n. 7 del 31/7/2013 la presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi, ha deciso «Per quanto riguarda il commercio su area pubblica, dovranno essere intensificati i controlli amministrativi e si dovrà procedere ad interventi in sede di revisione normativa sui bandi per assegnazione posteggi e sulla durata delle concessioni (fermo restando il divieto di rilascio di nuove autorizzazioni di posteggi fissi fuori mercato o posteggi a rotazione sancito con le vigenti norme comunali), ed adottare le necessarie iniziative per l’eliminazione dalla normativa regionale del principio dell’equivalenza. Si procederà inoltre ad un lavoro congiunto con Roma Capitale e Soprintendenze, anche continuando il lavoro intrapreso dal Tavolo per il Decoro, per la revoca o spostamento delle postazioni incompatibili con la tutela dei Beni Culturali o con le normative vigenti, quali quelle in materia di viabilità esicurezza ». Lo hanno scritto loro, i politici, coloro i quali attualmente governano questa parte di città come Sabrina Alfonsi, presidente del I municipio. Lo hanno scritto in un documento programmatico che serve a chi deve governare. Se non governi, caro politico, non dovresti neppure prenderti le indennità per ciò che deliberi e dimentichi nel cassetto.

LA BUFALA DELL’EQUIVALENZA Anche la storia dell’equivalenza non regge. Gli amministratori –  I municipio eassessore al Commercio – sostengono che chi ha un banco ambulante in una zona pregiata di Roma debba rimanerci a vita a causa di questa norma. Non sarebbe, però,  questa l’interpretazione.  Infatti, «La Direttiva Ornaghi – afferma laconsigliera municipale della Lista Civica Nathalie Naim – già dall’ottobre 2012 ha chiarito che la legge regionale sull’equivalenza non va applicata in luoghi vincolati: Marino poteva e doveva già intervenire. Inoltre molte autorizzazioni sono illegittime in quanto rilasciate prive dei pareri delle soprintendenze. Alcune postazioni sono addirittura totalmente abusive, perché il Comune non ha provveduto a ripristinare la legalità?». In effetti questo è un mistero. Il sospetto che sotto la “coperta” ci siano troppi interessi economici  e politici è troppo forte.

BANCHI ILLEGALI CONTRO IL CODICE DELLA STRADA Non solo, ma i banchi autorizzati da via dei Cerchi sarebbero ugualmente illegali per la stessa legge “Bersani” sul commercio a causa della continua violazione delle norme sulla sicurezza stradale in quanto le bancarelle sostano a ridosso della curva stradale coprendo parte del marciapiede, in alcuni casi, addirittura le strisce pedonali infrangendo il Codice della Strada.

FURGONI PARCHEGGIATI SOTTO PENSILINE BUS Per non parlare dei furgoni con i quali trasportano ombrelloni e merce parcheggiati anch’essi tutto il giorno su via Cola di Rienzo contro il regolamento stradale, senza pagare il ticket delle strisce blu, “buttati” sotto i semafori, sotto gli stop e addirittura sotto la pensilina dell’autobus di piazza Cola di Rienzo. Una gestione affidata a indiani, mentre gli autorizzati sono italiani, molti dei quali appartenenti alla famiglia Tredicine. Alcune autorizzazioni risalgono al 2008 e scadranno nel 2018. All’epoca governava Gianni Alemanno.

L’IMMOBILISMO DEL SINDACO MARINO E’ ciò che persegue l’amministrazione di Ignazio Marino? Ovvero: mettere a disagio i cittadini e i residenti di quella zona, recare danno alla loro incolumità personale e quella dei turisti che dovrebbero frequentarla e che invece la evitano accuratamente per lo stato in cui è ridotta? La perdita dell’immagine di Roma Capitale a livello mondiale, forse, vale più di un incasso di concessione, oppure no?

Stefania Pascucci

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