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Cusani, abusi in vista di un seggio in Europa. Mozione scandalo: interrogazione ad Alfano

Latina - Armando Cusani sospeso dal ruolo di presidente della Provincia

Latina – Armando Cusani

Armando Cusani è sicuro di potere conquistare un seggio in Europa. Nonostante i suoi pessimi avvocati – molte delle querele che il berlusconiano ha indirizzato ai presunti diffamatori della stampa sono state archiviate, senza parlare del fallace tentativo di ricorrere al tar di Roma contro la sospensione – la certezza gli deriva direttamente dalla protezione di Claudio Fazzone. Ad oggi il ras di Fondi è il politico più potente del Lazio: Berlusconi gli ha conferito le chiavi del partito regionale per saldare un antico debito, ma anche per cercare di dare ad uomo delle province il ruolo di non far disgregare politicamente quei territori che da sempre sono in lotta con il centralismo romano. Fazzone come regalo alle periferie poteva essere un’idea vincente, ma oggi che la sua azione è tesa solo a far eleggere il delfino Cusani, qualche mal di pancia lo fa venire.

Ma la protezione politica – che consente al presidente sospeso persino di partecipare ad un summit a via Costa, la sede della Provincia da cui il prefetto lo ha allontanato  – non viaggia di pari passo con quella giudiziaria.
Ha fatto non poco scalpore, infatti, la notizia dell’apertura di una seconda inchiesta a carico di Cusani per il reato di lottizzazione abusiva. Il nuovo fascicolo prende spunto della motivazioni della sentenza di primo grado che lo hanno visto condannato ed in forza di ciò sospeso dall’incarico di presidente della provincia di Latina. Per questo motivo gli uomini del nucleo investigativo della forestale sono ritornati al Comune di Sperlonga per acquisire gli atti sui lavori effettuati presso l’albergo di famiglia. Nominato anche un consulente dal Pm che avrà il compito di ricostruire l’iter autorizzativo delle opere.
Si riparte, dunque, dalla prima sentenza, dove si spiega che  l’abuso edilizio commesso nella trasformazione del ristorante in resort di lusso con piscina e annessi servizi sia avvenuto in forza «di titoli abilitativi illegittimi o in assenza di essi….mediante demolizione dell’originaria struttura e costruzione di nuove opere implicanti con- sistenti aumenti di superfici e volumetrie in violazione dei limiti e vincoli imposti dalla normativa urbanistica edili- zia vigente».
Insomma, una dote piuttosto pesante per gli elettori che Cusani proverà a blandire con l’aiuto di Fazzone e dei sui colonnelli ancora saldati alle traballanti poltrone di via Costa. Già, l’amministrazione provinciale, l’ente fantasma ormai impegnato del dipanare le vicende del post Cusani, annegando vergonognasamente nei disegni politici dell’ex presidente che ha fatto votare una mozione contro il prefetto che lo ha silurato.
Una vicenda in cui hanno voluto affondare il coltello gli esponenti del movmento Cinque stelle eletti in provincia di Latina.
I pentastellati hanno deciso di presentare una nuova interrogazione al Ministro dell’Interno (prima firma di Cristian Iannuzzi) in cui chiede lo scioglimento del Consiglio provinciale. «Le note vicende giudiziarie – spiega Iannuzzi – che coinvolgono il Presidente della Provincia di Latina, condannato dal Tribunale di Latina alla pena di due anni di reclusione e due anni di interdizione dai pubblici uffici per il reato di abuso di ufficio ed abuso edilizio, oltre a una ulteriore condanna in primo grado a un anno e mezzo di reclusione per il reato di abuso d’ufficio, sono costate a Cusani un provvedimento di sospensione di 18 mesi dalla carica di Presidente della Provincia di Latina (in conformità con la Legge Severino).
L’approvazione della mozione in Consiglio provinciale di Latina, del 12 febbraio 2014, con cui viene censurato l’operato del Prefetto D’Acunto e rigettato il provvedimento di sospensione a carico di Cusani, ha l’unico scopo di vanificare gli effetti di una corretta applicazione della legge, da parte di una Istituzione dello Stato». Ma la permanenza di Alfano al Viminale forse non gioverà a far luce sulla questione.
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