Case della salute: il bluff continua - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Case della salute: il bluff continua

corsie_ospedaliDa Rosi Bindi a Beatrice Lorenzin, le case della salute sono e rimangono un bluff istituzionale. Il Presidente Zingaretti, non avendo altro su cui basarsi, lancia anche nel Lazio le case della salute che dovrebbero essere – ma non sono – il punto di riferimento per una sanità territoriale che a dispetto delle aspettative seguita a fare acqua da tutte le parti. Ci riuscirà? Viste le premesse c’è da dubitarne.

Un po’ di storia non guasta. Subito dopo le dimissioni forzate di Piero Marrazzo l’allora vicepresidente della Giunta (di sinistra) Montino, in pieno accordo con il Direttore Generale della Asl RM B Paccapelo,  aprì in un municipio politicamente “amico” Montino, una sorta di Casa della salute, che è diventata, con il passare del tempo, una vera e propria dependance dell’ospedale Sant’Eugenio.  Niente di nuovo all’orizzonte anche perché le case della salute possono funzionare sul territorio solo se in stretta sintonia con i medici di famiglia, una sintonia che non ci sembra – ancora – essere operativa. C’è poi il pericolo che con la creazione e il potenziamento di queste nuove strutture (già superate in altre regioni italiane) si tenti in qualche modo di arrivare alla chiusura di interi reparti ospedalieri che hanno invece una struttura ed una base di alta professionalità  che oggi non può essere letteralmente travasata in un altro contenitore. Se se bisogna investire nella riorganizzazione del servizio sanitario molto meglio potenziare e riqualificare strutture ospedaliere che nella città di Roma, e nell’intera regione Lazio, hanno bisogno di investimenti, personale e attrezzature che rispondano alle esigenze delle singole aree di competenza. Un ragionamento fin troppo semplice, evidentemente, per essere oggetto di attenzione da parte dei soloni della Cabina di regia.  Quando nei prossimi mesi, o nei prossimi giorni, si confronteranno sui temi dell’organizzazione del sistema sanitario Zingaretti e il ministro Lorenzin non ci sarà certamente chiarezza di idee ma fiumi di dichiarazioni. I due  – possiamo scommetterci  -annunceranno che anche la sanità del Lazio cammina a passi veloci verso un nuovo sistema sanitario che è stato capace fino ad oggi di procurare solo danni agli operatori sanitari e ai loro assistiti. Aspettiamo ancora che il sempre sorridente Zingaretti visiti gli ospedali e le Asl del Lazio. La sanità regionale intanto continua a piangere per i continui tagli ai fondi e al personale.

Il corvo

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