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E noi denunciamo l’Ater per sequestro di persona

Infiltrazioni d'acqua, pareti umide all'interno delle case, mancanza di ascensori al Trullo, alla Garbatella, a Montesacro. Servono un piano straordinario di edilizia e la riqualificazione degli immobili

ater_01Li abbiamo raccontati la scorsa settimana i numeri del “mostro” Ater, un ente con 486 dipendenti “proprietario” di 52.000 alloggi, 2.702 fabbricati,3.688 locali non abitati, 30.279 cantine, 19.174 posti auto e 204 terreni . Un “mostro” che costringe i propri inquilini a vivere in standard da Terzo Mondo. Infiltrazioni d’acqua, pareti umide all’interno delle case, mancanza di ascensori in palazzi con oltre tre piani, e talvolta invece rotti. Genitori di disabili che sono costretti a lasciare la carrozzina al piano terra e portare di peso i figli fino al terzo o quarto piano e anziani reclusi nelle proprie abitazioni perché privi di qualcuno che li aiuti a scendere o a salire.  C’è di tutto, situazioni disastrose in contesti degradati, come Via Giovanni Porzio  e Via di Monte Cucco, nel quartiere Trullo di Roma, dove il disagio colpisce i residenti di 20 palazzine. Stessa situazione anche a Garbatella e a Monte Sacro. Marino ora troverà la scusa del default, del piano di rientro imposto dal governo per far finta di non vedere. Che non dipenda direttamente da lui, che tocchi ad altri risolvere i problemi di migliaia di cittadini romani la cosa non cambia. Strategia dell’attenzione significa una azione dura, decisa. Il fraterno amico Zingaretti va disturbato per questo, al di là dei settori specifici di competenza. La Nomenklatura non può solo essere autoreferenziale. E la difesa dei deboli non può essere lasciata ai cani sciolti della politica, ai Robin Hood.  «La denuncia che noi abbiamo fatto in questi giorni all’Ater – ha detto Fabrizio Santori, consigliere regionale del centro destra –  è di sequestro di persona». Alle segnalazioni, che ormai vanno avanti da anni,  l’azienda risponde che mancano i soldi per adeguare le strutture agli standard dell’edilizia, che prevedono l’installazione di ascensori in palazzine con oltre tre piani. «Facendo parte della commissione politiche abitative e lavori pubblici – ha continuato Santori – la soluzione potrebbe essere di intervenire con un piano straordinario di edilizia ed intervento per realizzare degli ascensori e la riqualificazione degli immobili. Invece di spendere soldi nell’audiovisivo o nelle comunità montane, che dovrebbero essere abolite, o in manutenzioni costosissime nelle aziende ospedaliere senza un contratto centralizzato che permetta un risparmio cospicuo ed evitando tutti gli sprechi che ci sono e che ci sono stati nella sanità, si potrebbe fare cassa. Bisogna fare questi interventi, di edilizia popolare, che sono prioritari nella città». Intanto, un primo passo è stato fatto pubblicamente martedì scorso, con una conferenza stampa organizzata in Via Giovanni Porzio  a cui hanno partecipato i residenti. Una cosa è certa, questo è solo l’inizio, in programma c’è anche l’idea è di richiedere all’Ater una mappatura di presenze dei disabili, per poter conoscere a fondo i numeri e le loro esigenze. Sono battaglie solitarie, la stampa – così attenta in altre occasioni – non prova nemmeno a misurarsi con realtà scomode da raccontare e da seguire. Sempre le stesse miserie da raccontare ai lettori, non paga mai nessuno. Santori non la pensa così.

Alessandra De Gaetano

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