Con i cocktail si può fare tutto e c’è solo l’imbarazzo della scelta - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Con i cocktail si può fare tutto e c’è solo l’imbarazzo della scelta

negroniA differenza del cugino senza bollicine, e nonostante la provenienza comune, il prosecco ama essere mischiato e shakerato con altri alcolici: se ne ricavano moltissimi cocktail, anche molto diversi tra loro (a testimonianza della sua versatilità). Deliziosi, colorati, alcuni ormai istituzionali: le possibilità sono infinite e tutte da esplorare. Ma perchè non iniziare, per così dire, dalla materia prima? Inutile pensare all’insieme se le singole componenti non valgono poi molto… Non si può che rivolgersi agli esperti del settore: abbiamo chiesto a Claudio Arcioni, presidente dell’Arte dei Vinattieri, di consigliarci un ottimo prosecco, e la sua scelta è caduta sul ‘Bosco di Gica’ Adami (Brut Valdobbiadene Prosecco Superiore).  Bosco di Gica è l’antico nome della zona in cui si trovavano i primi vigneti della famiglia Adami, a Colbertaldo di Vidor (Treviso). Vinificato a partire quasi esclusivamente da uva Glera vendemmiata all’inizio della stagione autunnale, lo spumante si presenta di colore giallo paglierino, costellato da un perlage fine e persistente. Al naso è piacevolmente fruttato e fresco, e in bocca c’è piena corrispondenza di sapore e grande armonia con l’acidulo e il sapido. E’ un eccellente aperitivo, ma diventa anche spumante ‘a tutto pasto’ con pesce, crostacei e frutti di mare – e si abbina bene anche a primi piatti leggeri e delicati. Avendo individuato un prosecco di grande qualità, non vi resta che sbizzarrirvi con gli abbinamenti. Chi non ha mai assaggiato uno spritz (1/3 prosecco, 1/3 aperol, 1/3 acqua frizzante o soda)? Senza parlare del Bellini (2/3 prosecco, 1/3 polpa frullata o succo di pesca bianca) e del Rossini (2/3 prosecco, 1/3 frullato di fragole)… Per un aperitivo più ‘impegnativo’ o un drink serale è ottimo anche il Negroni Sbagliato (1/3 prosecco, 1/3 Vermouth rosso, 1/3 bitter). La maggior parte di voi conoscerà anche il Kir, con il ribes (4/5 prosecco, 1/5 sciroppo di cassis) – meno conosciuto è invece il Prosecco Royal (1/2 prosecco, 1/2 Vermouth bianco o rosè). Questo è solo l’inizio: usciamo un po’ dagli schemi (con l’aiuto del sito cocktailmania.com). Per gli amanti della vodka c’è il ‘Karina’ (prosecco, vodka, apricot brandy), o lo ‘Scarface’ (Prosecco, Vodka, succo di frutti rossi, amaretto di saronno), oppure ancora il ‘Simon’ (prosecco, vodka, Fanta e granatina). Per i fanatici della frutta hanno inventato il ‘Natale’ (prosecco, succo di mela, melograna) o il ‘Federica’ (prosecco, succo di melograno, Malibù, passoa, triple sec). Per chi non rinuncia al retrogusto di agrumi c’è il ‘Capodanno’ (prosecco, Campari Soda, Grand Marnier, succo d’arancia). Se non vi gira la testa con pochi sorsi provate lo ‘Scimmia’ (Prosecco, Campari Soda, Rum Scuro, zucchero di canna). Si potrebbe andare avanti ancora per molto, ma lasciamo a voi la ricerca o – perchè no – la sperimentazione. Teneteci informati!

Lorenzo Marziali 

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