Perdere i denti o affidarsi al mercato - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Perdere i denti o affidarsi al mercato

Nuova clinica odontoiatrica all’Umberto I, una goccia nel mare, il servizio pubblico fa acqua. Restano i privati. Ma costano. Meglio affidarsi ai trust di dentisti, valutare tariffe, offerte e garanzie

dentisti2Nei giorni scorsi il ministro Lorenzin e il governatore Zingaretti hanno inaugurato in pompa magna la nuova Clinica odontoiatrica del Policlinico Umberto I di Roma. Un faro nel deserto del settore pubblico. Con i nuovi reparti per le cure dentali, con 65 mila prestazioni l’anno e 65 poltrone specialistiche, la nuova realta’ sanitaria – spiega il direttore generale del Policlinico Domenico Alessio punta all’eccellenza, effettuando anche interventi chirurgici che spaziano dalle estrazioni dentali piu’ complicate alle cisti, fino alle lesioni maligne mascellari, trattate in regime di day hospital. La struttura dotata delle piu’ moderne tecnologie rappresenta un investimento che vale doppio, diretto sia ai cittadini che agli studenti. ”In soli 4 mesi e con un finanziamento di circa 500 mila euro – ha spiegato Alessio – consegniamo ai cittadini una struttura completamente rinnovata, alla quale mancava la ristrutturazione di due reparti importanti come quello di chirurgia orale e odontostomatologia”. Eccellenza, ma anche eccezione, un faro nel deserto della odontoiatria pubblica. Che, come abbiamo già detto, copre solo i trattamenti di base; tutto il resto si effettua in regime di intramoenia con costi talvolta addirittura superiori alle cliniche private. Per fare un esempio, a Roma il Fatebenefratelli all’Isola Tiberina chiede circa 2.400 euro per un ponte. Spesso inaccessibili, in tempo di crisi.. Sempre di più, in questi tempi di crisi, gli italiani stanno alla larga dallo studio del dentista: quattro su dieci limitano le loro visite per ragioni economiche. Il Fisco non aiuta, lasciandoci detrarre nella dichiarazione dei redditi solo il 19% della spesa (oltre la franchigia di 129,11 euro). Non resta che rivolgersi ai privati. I quali spesso fanno pagare poco (o regalano) la prima visita (70 euro di media a Roma, altrove anche cento), si contengono per la classica pulizia dei denti (nella capitale la media è sugli 80 euro), poi si decolla. Una otturazione, una devitalizzazione possono schizzare a 300 euro. La corona o capsula è una struttura creata sulla base di un’impronta del dente, che serve a ricoprirlo.Si fa quando un dente ha perso molta struttura e/o è devitalizzato. Il costo cambia a seconda del materiale impiegato. Che incide anche sull’estetica e sulla durata e resistenza del prodotto. Una corona dura in media 5-8 anni. I prezzi variano tra i 700 e i 900 euro. Un ponte può arrivare a costare tra 2.100 e 2.400 euro. Ma molti utenti, ormai, si fermano molto prima, meglio senza denti che al verde. C’è chi sceglie il turismo odontoiatrico nell’Est europeo (rischioso) e chi si affida ai consorzi di dentisti che negli anni sono spuntati come funghi. Vitaldent, Amico Dentista, Doctor Dentist, Odontosalute, Dentista.tv, Gdental, The Smile Factory sono alcune tra le catene di dentisti in franchising che si propongono come convenienti e professionali. Trasparenti sui prezzi, alcuni li mettono sul loro sito (tranne Vitaldent, la più diffusa, che non ci ha risposto e non si pronuncia sui prezzi neanche sulla propria pagina web). La convenienza c’è, per la pulizia dei denti, l’otturazione e la devitalizzazione, per i lavori più complessi i prezzi si avvicinano a quelli degli studi privati. Questi consorzi di professionisti offrono talvolta tecnologie sofisticate e forti agevolazioni nel pagamento. E’ il mercato, bisogna confrontare e saper scegliere. Francesco Vitale

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