Sicurezza, a Roma è allarme abusivismo - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sicurezza, a Roma è allarme abusivismo

Marino non ha rinnovato le ordinanze. Ecco i numeri di controlli che oggi non ci sono più

abusivismo_roma“Cittadini, comitati, associazioni e finanche la Confcommercio denunciano quella che è una vera e propria emergenza: l’allarme abusivismo a Roma. L’immobilismo di Marino è evidenziato anche dalle ordinanze che la Giunta precedente aveva emesso e che Marino non ha ritenuto opportuno rinnovare”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e già Presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale, nel commentare lo stato di disagio che in queste settimane i romani stanno vivendo in città.

“Seppur tra mille difficoltà le ordinanze avevano almeno creato un clima di lotta all’impunità, rappresentato dalle migliaia di controlli che avevano almeno tentato di prevenire i fenomeni ormai dilaganti in in città. L’ordinanza di contrasto alla prostituzione, seppur in carenza di una normativa nazionale, che aveva portato all’accertamento, in un solo anno, di 21.706 violazioni su un totale di 27.785 controlli. Poi l’ordinanza antiborsone con 1.580 controlli, l’ordinanza contro i lavavetri con 62.635 controlli, l’ordinanza per il contrasto agli atti vandalici, di danneggiamento e imbrattamento del patrimonio pubblico e privato con 11.974 controlli, l’ordinanza recante disposizioni sul decoro urbano e nella lotta alle discariche abusive e alle deiezioni canine con ben 15.968 controlli, l’ordinanza contro l’organizzazione e la partecipazione ai pub crawl con 1.687 controlli, l’ordinanza tesa alla prevenzione e alla repressione di schiamazzi e rumori con 4.251 verifiche e, infine, l’ordinanza di divieto di vendita e somministrazione di alcolici con 4.555 controlli”, prosegue la nota.

“Oggi ci troviamo una città assediata da commercio abusivo, prostituzione in periferia, lavavetri e giocolieri ai semafori, nomadi e accampamenti abusivi e i romani che iniziano a dare preoccupanti quanto comprensibili segnali di intolleranza e sfiducia, oltre che di disagio quotidiano. L’auspicio è che Marino si muova, ma sarà l’ennesimo appello che cadrà nel vuoto”, conclude Santori.

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