Parla il Presidente del 12° Municipio Cristina Maltese: "Zero soldi, scarsa autonomia. Non va" - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Parla il Presidente del 12° Municipio Cristina Maltese: “Zero soldi, scarsa autonomia. Non va”

Cristina Maltese, Presidente del XII Municipio

Cristina Maltese, Presidente del XII Municipio

Gli ambulanti “scomodi”di Colli Portuensi? Li gestisce il Dipartimento del Campidoglio che “controlla” anche quei miseri tre-quattro euro di tassa sull’occupazione del suolo di cui parlava la scorsa settimana a Montecitorio il sindaco Marino. Dunque è competenza dell’assessore Leonori. Certo che le cose non funzionano ed è in essere una triangolazione con commercianti e Campidoglio per mettere ordine in un Suk che non può essere tollerato. Serve pù energia, certamente, gli abusivi vanno combattuti in ogni modo.La viabilità di Colli Portuensi e quindi anche i possibili riflessi di bancarelle e affini sul corpo vivo del traffico? Si tratta di una delle strade a scorrimento veloce, il controllo spetta anche in questo caso ad un ufficio in Campidoglio. E così il controllo del verde e la potatura degli alberi. A Cristina Maltese, presidente del XII Municipio (unica eletta al primo turno), da questo punto di vista restano le briciole, restano le altre grane. Con questi chiari di luna e con il dissesto finanziario del Campidoglio non ha budget, arrivano solo i soldi per pagare gli stipendi e qualche gettone strappato a fatica, come i 50mila euro per i rattoppi stradali. Rimettere in sesto una delle strade più disgraziate e dissestate, come via Virginia Agnelli? Per carità, servono ottocentomila euro. Discorso chiuso. Visto dall’ufficio della presidente Maltese la crisi assume colori e valenze diverse. Da avvocato stoppa critiche e osservazioni, il “Municipio” inteso come parte politica costa due euro, in compenso riesce a combinare poco o niente. Competenze ridotte, soldi zero o quasi. Se la questione-licenze di commercio è chiarita, quella delle multe si chiarisce subito. Si può “fatturare” l’inverosimile, da questo punto di vista, ma a via Fabiola non resta nulla. E’ difficile anche gestire la sicurezza, controllare ad esempio Villa Pamphili, oggi sulle pagine dei quotidiani romani per la presenza di sbandati, per il clima di insicurezza che si è creato. Facciamo sgomberare una volta alla settimana i mini insediamenti che si ripetono sistematicamente. Ma ci sono cinque corpi di polizia da coordinare (forestale compresa, che ha una base nel parco). Armi spuntate anche nei confronti del popolo di “invisibili” che un po’alla volta ha preso possesso di strade ed anfratti del territorio municipale. L’avvocato Maltese abbassa il livello dello scontro, il disagio sociale, l’indigenza non vanno confusi con la illegalità. La tensione, la percezione del pericolo che si respira nell’aria è più psicologico che reale, con i suoi ottanta uomini la Municipale fa quel che può, il nuovo comandante preme per interventi più strutturati e consistenti ma si deve arrendere di fronte alla esiguità dell’organico. Azioni di contrasto all’osso, non ci sono campi rom all’interno dei confini municipali, ma l’effetto della presenza dei nomadi si avverte, si subisce, intimorisce. Il fenomeno  va gestito, dice il presidente, non preso di petto con le ronde di popolo. C’è chi non la pensa così. I pochi fondi a disposizione la Maltese li difende con i denti, sono destinati al sociale. Su questo non si transige. La gestione dell’assistenza domiciliare, dell’emergenza sociale (vedi caso roulotte), viene prima di tutto, ridotta all’osso ma concreta. Una via d’uscita? Un decentramento reale, con pieni poteri e autonomia finanziaria, il municipio XII ha il peso specifico di una città come Bologna, come Firenze. Ma la presidente Maltese non ha i poteri di un vero sindaco. Giulio Terzi

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