Quelle strane manovre attorno al S.Filippo Neri - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Quelle strane manovre attorno al S.Filippo Neri

Mentre tarda la definizione del nuovo vertice aziendale

ospedale-san-filippo-neriPer ora è un oggetto misterioso, provo di guida “politica” e affidato alle esperte mani del facente funzione …. Sommella. Da quando il top manager Domenico Alessio è passato armi e bagagli (e direttore amministrativo al seguito) al Policlinico Umberto I  l’azienda  ospedaliera San Filippo Neri è confinata in  un assurdo limbo. Sono passate estati e governatori, dalla Polverini a Zingaretti. Non è successo nulla. Ma qualcosa deve succedere e riguarda evidentemente la mission e la collocazione dell’ospedale nella politica generale della sanità capitolina. In mancanza di informazioni ufficiale ci sono i rumors. Secondo i quali  sembra che il futuro del San Filippo Neri preveda una riorganizzazione interna, che appare abbastanza logica, perché tenderebbe ad evitare gli sprechi, ma farebbe sobbalzare chi si vuol tenere stretta la poltrona. In attesa che venga nominato il nuovo direttore generale, al vaglio dell’azienda al momento c’è il progetto di conversione di letti ordinari in letti di “week surgery” che non penalizzerebbe le attività assistenziali delle UOC e Maxillo Facciale e, nel caso dell’otorinolaringoiatria, la riduzione della dotazione sarebbe in linea con gli indici di occupazione e con la durata di degenza dei ricoveri. In termini numerici, per la chirurgia Maxillo Facciale significherebbe passare da 8 letti, spesso vuoti a 4 e avere una turnazione di specialisti distribuiti nell’arco della settimana, in cui sarebbero previste le eventuali urgenze. Questo processo consentirebbe un migliore utilizzo delle sedute operatorie e una riduzione delle spese.  Per quanto riguarda la chiusura dell’ambulatorio di reumatologia sembra che anche questa decisione rientri nella logica del risparmio di prestazioni costose non strategiche per l’azienda. Ma qualcuno non la vede così. Infatti, corre voce che sotto sotto ci sia la decisione del Direttore – a capo dell’UOD dal 2003 – di trasferirsi in un’altra struttura. Avendo un certo peso politico  e strategico il sunnominato potrebbe permettersi il lusso di chiudere baracca e burattini, senza pensare al destino dei pazienti in cura al San Filippo Neri. Sicuramente per loro potrebbe aprirsi la possibilità di curarsi presso gli ambulatori delle Asl; certo non alla Columbus, come qualcuno ha ventilato nei giorni scorsi, perché è una struttura privata, a meno che il Gemelli non decida di assumere uno dei medici del San Filippo, tipo l’ex direttore dell’ambulatorio di reumatologia.. Giochi di vertice e di bottega, notizie non verificate né verificabili come quella secondo la quale sarebbe stata attivata una corsia preferenziale per dirottare casi di emergenza del 118 direttamente al Gemelli senza passare per il San Filippo Neri. Che avrebbe perso il 30% di accessi. Possibile?

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