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VIII Municipio/ Catarci: serve automonia, dobbiamo diventare organi di governo locale

 

Andrea Catarci

Andrea Catarci

La priorità dell’VIII municipio, caratterizzato da tante trasformazioni urbanistiche, è rimettere ordine e protagonismo pubblico nelle trasformazioni urbane di Roma, che – secondo il presidente Andrea Catarci – «sono state troppo lasciate in mano ai singoli operatori privati e poco regolamentate da Roma Capitale». Il municipio da questo punto di vista si sta impegnando molto sul piano di assetto di Piazza dei Navigatori, sull’edificazione di 60 di linee di Grotta Perfetta, sull’ex consorzio agrario di Via del Porto Fluviale. «Vogliamo riprendere davvero in mano le redini della città – ha continuato Catarci – il decentramento finora è sempre rimasto sulla carta, dal punto di vista amministrativo ha poca efficacia ed efficienza. I municipi devono diventare a tutto tondo organi di governo locale. Nel 2001 era stato lanciato un messaggio chiaro ai cittadini, di rivolgersi ai municipi per risolvere i problemi, avere la qualità dei servizi pubblici, dei giardini, delle aiuole e delle trasformazioni urbane più generali. A questo bisogna dare seguito, fornendo ai municipi gli strumenti per farlo». Per ora si occupano dei servizi sociali, sono competenti sulla manutenzione di strade e scuole e hanno una loro iniziativa su sport e cultura e altre forme di protagonismo dei cittadini. «E’ chiaro che se questo deve essere fatto solo con risorse provenienti dal Campidoglio – ha detto il presidente – non è il municipio a decidere liberamente. L’autonomia patrimoniale sicuramente rende difettoso tutto il meccanismo. Stiamo introducendo, spero già dal bilancio 2014 un federalismo municipale, ossia fare in modo che alcune delle entrate che i municipi già raccolgono non vadano nel calderone centrale di Roma Capitale, ma restino direttamente nei municipi, nelle voci di entrata del bilancio dell’anno successivo. Mi riferisco agli introiti da opere di riqualificazione urbana, alla monetizzazione degli standard urbanistici e a tutte quelle entrate relative alle occupazioni di suolo pubblico. Sono piccoli passi, ma occorre fare in fretta, perché Roma ha bisogno di velocità». In questi giorni, tutti i municipi sono alle prese con il rifinanziamento  delle voci di bilancio che riguardano i servizi sociali, perché da aprile a giugno esauriscono le risorse economiche a disposizione dallo scorso anno e se non si fa subito il bilancio e non si rendono disponibili nuove risorse si fermano l’assistenza domiciliare, i servizi agli anziani, ai bambini, ai disabili nelle scuole. «In più da aprile rischiano di entrare in sofferenza – ha concluso Catarci – due servizi che abbiamo costruito con il sudore della fronte, attivi da 10 anni, ossia il centro per l’Alzheimer e una casa famiglia di studenti disabili. Bisogna fare in fretta».

Alessandra De Gaetano

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