Ecco le cose che il sindaco Marino potrebbe fare per aiutare i più sfortunati - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Ecco le cose che il sindaco Marino potrebbe fare per aiutare i più sfortunati

marino_sindaco3Il sindaco istituzionalmente ha un ruolo non operativo nelle scelte di politica sanitaria ma ha un ruolo di vigilanza di controllo e di intervento sulla salute pubblica e sul benessere del cittadino. Alemanno aveva cercato di farsi garante delle diverse componenti del mondo sanitario a tutti i livelli, dagli operatori agli imprenditori, cercando di tutelare così gli interessi della collettività  e realizzando un osservatorio sanitario cui intendeva dare responsabilità e poteri.  L’operazione è rimasta a metà e non risulta che oggi i delegati del sindaco presenti in ogni singola Asl esercitino qualsivoglia ruolo. Ma la città vive un momento drammatico della vita economica e sociale, lo spettro di una svolta fortemente involutiva è all’orizzonte. Il sindaco dovrebbe, deve fare qualcosa in questo ambito, caricarsi di un ruolo attivo, prendere sulle spalle un default umano, sociale, organizzativo e tirare Roma fuori dai guai. La convinzione è che questa operazione nel medio termine possa anche contribuire al riequilibrio dei conti generali del Campidoglio. Denunciare non basta, serve proporre. E quello che segue è un suggerimento al sindaco Ignazio Marino.

Le cose che il sindaco potrebbe fare

Negoziare  il suo ingresso in prima persona nella cabina di regia della sanità regionale laziale con la specifica di salvaguardare il benessere dei suoi amministrati messo in discussione dalla fase di stallo in cui versa la politica sanitaria regionale.

  1. Realizzare in ogni singola Azienda Ospedaliera e in ogni singola Asl una consulta che in diretto collegamento con l’Osservatorio di cui sopra consenta di rendere immediatamente pubblici i problemi, le emergenze di ogni segmento di territorio.
  2. Mettere a disposizione un Ufficio  che coordini e gestisca le emergenze occupazionali del settore determinate dalla crisi nel settore pubblico e privato.
  3. Realizzare attraverso gli Uffici competenti del Comune, enti pubblici e privati, enti di Stato, associazioni di categoria e di volontariato, una mappa quanto più precisa possibile delle esigenze del territorio cittadino in campo socio sanitario (anziani fragili e malati, disabili e altri tipi di disabilità). Tale mappa sarà oggetto di continue consultazioni con l’ente Regione e la Prefettura  al fine di garantire interventi e coperture dove sia necessario e con l’urgenza necessaria. Apertura immediata di uno sportello sanità per la gestione immediata delle emergenze, per la consulenza gratuita in relazione alle medesime e per il coordinamento delle attività volte a rendere più agevole l’attività del personale sanitario pubblico e privato. Di tutto questo lavoro sarà dato settimanalmente conto ai cittadini con un bollettino di immediata fruizione da parte di ogni cittadino.

Per finanziare tutto ciò che non sia immediatamente riferibile a capitoli di spesa già aperti, il sindaco e i suoi assessori s’impegnano a rinunciare al 50% delle proprie indennità, ad aprire un canale di finanziamento trasparente e visibile da qualsiasi cittadino sul quale possano confluire tutte le possibile iniziative di sostegno che il Comune di Roma riuscirà a realizzare.

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