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I giovani agli editori dei giornali: siete distanti dai nostri interessi. Ecco cosa vogliono i nativi digitali in prima pagina

fiegPer un giorno la sede della FIEG si è trasformata in un’aula per gli studenti di comunicazione e giornalismo. Si è svolto a Roma, il primo Atelier “Collaboratorio” di Intelligenza Connettiva. Per capire perché i giovani leggono poco i quotidiani la Federazione italiana editori giornali, insieme all’Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila, ha coinvolto un gruppo di liceali, universitari e ricercatori per farsi dire face to face la causa della disaffezione verso la carta stampata.
Solo 4 giovani su 10 leggono i giornali. Il 91% si informa sulla Rete. Questa fotografia è stata scattata da Lella Mazzoli (università degli studi di Urbino) che dal 2011 ai primi mesi di quest’anno ha condotto una ricerca sulla dieta mediale di 1013 italiani, di cui 152 hanno dai 18 ai 29 anni. Per l’87% del campione giovanile la maggior parte delle fonti d’informazione è schierata. Tra i motivi per cui i giovani non leggono i giornali, c’è l’eccessivo spazio alla politica che non è presa in considerazione dagli under 30. I giovani vanno sul web alla ricerca di notizie nazionali (91%), del meteo (88%), di notizie internazionali (86%) e della musica, e su argomenti nuovi e curiosi. Inoltre i nativi digitali – sempre secondo la ricerca – adorerebbero cibarsi delle notizie attraverso smartphone e tablet (90%).
“Vedendo questi ultimi dati – ha affermato Giulio Anselmi, presidente della Fieg – dico che fanno bene gli editori a investire sul mobile”. Anselmi ha anche spiegato perché i giovani non si fidano delle testate giornalistiche: “Spesso non pubblicano fatti, ma messaggi”. Il dato che ha più soddisfatto il presidente della Fieg è quello sull’autorevolezza e la credibilità. Per la maggioranza dei giovani i siti d’informazione sono affidabili. Allora secondo Anselmi, per continuare a far vivere i giornali, “editori e giornalisti devono colmare lo spazio tra l’autorevolezza e i contenuti di interesse per i giovani, altrimenti la vita dei quotidiani sarà breve”.
Nel corso dell’incontro, i giovani si sono divisi in 4 gruppi e hanno lavorato, su un progetto editoriale che poi è stato presentato e discusso con gli esperti.
I lavori sono stati presentati da studenti e ricercatori dell’Università LUMSA di Roma, università di Urbino, del Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’università di Roma la Sapienza e da un gruppo di studenti del liceo “Tasso” di Roma.

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