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DENUNCIA/Chiusure e accorpamenti ospedalieri, è la fine della salute pubblica?

Roma - L'ospedale CTO-Andrea Alesini in chiusura di reparti e la pista mai usata

Roma – L’ospedale CTO-Andrea Alesini in chiusura di reparti e la pista mai usata

E’ la denuncia di Assotutela nei confronti della sanità del Lazio. Dopo vari accorpamenti dettati più che dalla riduzione del debito al mero risparmio, il risultato dell’analisi è impietoso nei confronti della politica e a sfavore del cittadino. “Bracciano, Subiaco, Monterotondo, Palombara Sabina, Zagarolo, Rocca Priora, Ariccia, Albano. E ancora, a Roma stop ai ricoveri al Nuovo Regina Margherita di Trastevere, chiude l’Eastman, dovrebbe chiudere il Forlanini, il Cto “prestato” all’Inail, il San Filippo Neri accorpato alla Asl Roma E, a sua volta accorpata alla Asl Roma A. La Caporetto della sanità”. Questo l’amaro commento del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, per quanto attiene ai cosiddetti programmi operativi, un corposo documento presentato dalla Regione Lazio al tavolo interministeriale dei tecnici che lavorano al piano di rientro dal deficit. “Scelte senza alcuna programmazione – continua il presidente – dettate dall’urgenza e prive di qualsiasi criterio organico. Come si può, ad esempio, accorpare lo Spallanzani di Portuense all’Ifo di Mostacciano, distanti territorialmente e incompatibili quanto a patologie curate, quando c’è l’attiguo San Camillo che scoppia per sovraffollamento, grazie alla sciagurata chiusura del Forlanini? E quest’ultimo, perché resta vuoto e si mette in vendita, quando la locale Asl Roma D spende 3 milioni l’anno di affitto versandoli nelle tasche di privati? E ancora, si chiude l’Eastman, centro di eccellenza universalmente noto per le patologie dentali e si declassa, di fatto, un’eccellenza come il San Filippo Neri che attrae utenza non solo da Roma nord, ma da tutti i comuni limitrofi. Per non parlare del San Giacomo chiuso dal 2008 e dei laboratori analisi su cui è in corso una operazione poco chiara. La verità è che si vuole fare cassa sulla pelle dei cittadini. AssoTutela non resterà inattiva: abbiamo intenzione di arrivare a tutti i livelli istituzionali, compresa la Corte di giustizia europea, per denunciare la soppressione del diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana”.

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