Maestra picchiata, attenti ad attribuire le colpe - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Maestra picchiata, attenti ad attribuire le colpe

una-classe-di-scuola-elementareIl caso della maestra elementare di Roma aggredita, pare, piuttosto vivacemente da parte di due genitori dimostra che la scuola non avanza, ma arretra. A scanso di equivoci premetto subito che la mia arringa sarà a favore dell’alunno e dei genitori e non della docente. La storia. L’alunno, figlio della giovane coppia, aveva ricevuto una nota disciplinare perché avrebbe disturbato la lezione. Mortificato, il piccolo studente, dopo la scuola si sarebbe recato a casa in lacrime per il richiamo. Il giorno seguente la coppia romana si reca presso l’istituto scolastico alla ricerca dell’insegnante. Da quanto raccontano i testimoni, la madre del giovane alla vista della maestra si sarebbe scagliata contro di lei afferrandola per i capelli e insultandola, l’uomo poi l’avrebbe colpita con uno schiaffo sul viso sbattendola sul pavimento, dove poi sarebbe stata presa a calci dai due fino all’arrivo degli altri insegnanti e del bidello. Questa la cronaca, sarà la giustizia ad accertare le responsabilità di ciascun attore della triste vicenda. Va fatta, però, una riflessione sul momento storico in cui viviamo. Negli anni Settanta erano le maestre che picchiavano gli alunni! Come è cambiato il mondo..Ironia a parte, mi sembra che i docenti siano ancora impreparati a svolgere un ruolo non solo educativo ma soprattutto pedagogico e psicologico nei confronti dei bimbi. Scrivere una nota sul diario (personale) di un piccolo alunno non è proprio un messaggio adeguato per risolvere quel comportamento eccitato. Occorre capire perché quel bambino non trova un equilibrio a scuola, cosa lo disturba e perché si agita. La maestra non deve scomodare Freud, ma ripassare, approfondire ciò che gli è stato insegnato per gestire al meglio un bambino in una classe. La comunicazione della “signora” maestra non è stata etica e il boomerang l’ha colpita ineluttabilmente. Un docente, non può perdere lucidità e competenza, non può perdere di vista l’obiettivo dell’insegnamento, quello di non offendere la dignità di un bambino. Il progresso scientifico, civile, normativo, culturale non può essere annullato da un modus operandi di ritorno della riforma Gentile nella scuola odierna. L’insegnante avrebbe dovuto prendere per mano quel bambino e cercare di capire quel “continuo disturbare” con un bacio, non con la spada. Giuseppe Cecchini

email

74 Risponde a Maestra picchiata, attenti ad attribuire le colpe

  1. Sabina D'Introno 1 maggio 2014 a 12:33

    Inaccettabile presa di posizione, poi da parte di uno che scrive “la maestra…gli è stato insegnato”. Al massimo LE è stato insegnato.
    Io ho preso innumerevoli note sul diario (ed ero la migliore della classe, ma disturbavo). Non avevo nessun disagio, semplicemente disturbavo, ciarlando ed essendo irrequieta. I miei genitori mi rimproveravano per le note, ed era giusto così. Ma per favore, pedagogisti spiccioli, cambiate interessi. È ovvio che dipende da caso a caso. Ma oggi bambini e genitori sembrano incapaci di accettare il minimo rabbuffo. Beh, vi svelo un segreto: il mondo, là fuori, non vi darà baci. Crescete, che è meglio. Alla mia maestra, severa ma giusta, devo tutto quello che sono, compresa la mia conoscenza dell’italiano 🙂
    Il resto è incommentabile.

  2. Pina Pizzuto 30 aprile 2014 a 13:04

    Quel piccolo alunno,il messaggio”educativopedagogicopsicologico”lo riceve dai suoi genitori che picchiano l’insegnante.A lei caro Cecchini non è venuto in menteche proprio il suo (del bambino intendo) “mancato equilibrio ,agitazione e blablabla,possa essere trasmesso proprio da mamma e papà così calmi e dolci?non mi dilungo ma la invito a riflettere prima di scrivere tali …..str anezze .Baciamo le mani!!!!!!!.

  3. Pina Pizzuto 30 aprile 2014 a 11:38

    Quel piccolo alunno il messaggio “educativo,pedagogico psicologico,lo riceve dai suoi genitori che picchiano l’insegnante.Alei,caro Cecchini,non è venuto in mente che proprio il suo (del bambino intendo)” mancato equilibrio,l’agitazione e blabla bla,possa essere trasmesso proprio da mamma e papà così nervosi e violenti?Avrei tante altre cose da dire ma la invito solo a riflettere bene prima di scrivere tali…cose. con simpatia..una docente.

  4. Demetrio 29 aprile 2014 a 9:42

    Se mai dovessi venire qualche volta a Roma, cercherò di trovare il tempo per venire a conoscere il “maestrino” Giuseppe Cecchini, e portargli una medaglia da consegnare a quei due signori(?).
    Ma si rende conto, costui, di quanto sia difficile, oggi, lavorare a contatto con bambini, difesi in tutto e per tutto dai propri genitori, e non solo, per il solo fatto di essere bambini? Ma glielo ha spiegato qualcuno che, certamente, prima di scrivere una nota sul diario, la maestra avrà, in mille modi, cercato (come dice lui) “di prendere per mano quel bambino”? E glielo ha spiegato qualcuno che, se quel bambino è disturbato, molto probabilmente, le cause sono da ricercarsi non nella scuola, dove il piccolo sta 4 ore, ma fuori, dove vive le restanti 20 ore. Ai miei tempi (ho 62 anni) succedeva che i miei genitori mi dicevano che se avevo una nota sul diario erano guai (per me, non per il mio maestro, che ringrazio ancora oggi anche per le sue note sul diario, visto che, oggi posso ammetterlo, non ero, allora, esattamente un bimbo tranquillo). Sono cambiati i tempi, è vero, per questo motivo io con i miei figli, quando è arrivata qualche nota sul diario, ho discusso, cercando di comprendere il problema ed alla fine, sempre (ma sarà stato un caso?) i miei figli (non la maestra) si sono resi conto che il loro comportamento non era stato proprio consono. Un’ultima riflessione sul ruolo pedagogico e psicologico dei docenti: è ovvio che, se chiediamo loro “tutto”, siano impreparati; è già moltissimo che sappiano insegnare le loro discipline e contribuiscano (ripeto) contribuiscano ad educare la gioventù, perché l’educazione dei miei figli io non l’ho demandata ad alcuno, e, quando uno dei miei figli ha sbagliato, i per primo, insieme a mia moglie, mi sono chiesto dove ho sbagliato nel seguirlo. Così facendo, e grazie a Dio, la mia famiglia è cresciuta normalmente ed i miei figli vivono la loro vita tranquilla. Grazie per lo spazio offertomi.

  5. Pingback: Considerazioni sulla maestra picchiata/Bisogna saper leggere (fino in fondo) - Il Corriere di Roma | Il Corriere di Roma

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login