Rifiuti, verso un dl anti-emergenza per Roma - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Rifiuti, verso un dl anti-emergenza per Roma

Gian Luca Galletti

Gian Luca Galletti

Arriverà probabilmente «nei prossimi giorni» la soluzione per l’emergenza rifiuti a Roma. Nel decreto legge Ambiente, che andrà a breve in Consiglio dei ministri, «c’è un articolo che rivede le procedure per le gestioni di emergenza nei vari comuni». Ad annunciarlo è il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Tra le ipotesi allo studio da inserire nel decreto si sta valutando anche la requisizione degli impianti, visto che a Roma quelli a disposizione fanno capo a Manlio Cerroni che è indagato dalla magistratura. La requisizione era una delle strade emerse dall’ultimo tavolo del ministro con il sindaco Ignazio Marino e il governatore Nicola Zingaretti, insieme a quella dell’individuazione di un trustee, un gestore esterno. Secondo il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro era quest’ultima la soluzione migliore per scongiurare l’emergenza rifiuti. Il sindaco di Roma Ignazio Marino accoglie, intanto, con favore le parole di Galletti: «Ora aspettiamo di leggere il testo del decreto legge». L’auspicio del Campidoglio è che «il decreto legge venga inserito all’ordine del giorno e approvato quanto prima, in modo da restituire certezze importanti alla Capitale. E comunque anteriormente alla scadenza dell’ordinanza, il prossimo 21 maggio. Nel frattempo – ribadisce Marino – questa amministrazione è impegnata per un radicale cambiamento nelle politiche di gestione dei rifiuti, che da problema devono diventare una risorsa come nel resto del mondo Occidentale. Gli ultimi dati positivi sulla raccolta differenziata rappresentano, per noi, il giusto sprone per continuare la strada intrapresa». Intanto il patron della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, è stato condannato ad un anno di reclusione per le irregolarità legate al gassificatore di Malagrotta. A stabilirlo è stato il giudice monocratico di Roma, che ha anche inflitto una condanna ad otto mesi per lo storico braccio destro del «Supremo», Francesco Rando. L’accusa per i due imputati, entrambi coinvolti anche nell’inchiesta più ampia sulla gestione dei rifiuti nella Capitale, è quella di falso in atto pubblico. «Credo che quando la giustizia si esprima su questioni così delicate, quali quelle riguardanti una struttura industriale così invasiva dal punto di vista ambientale e dannosa sotto quello della salubrità, la politica e le istituzioni debbano prendere atto che qualcosa non va – commenta il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori -. Quella del gassificatore di Malagrotta è una brutta storia cui occorre mettere la parola fine».

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