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Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Sos salari, dopo i vigili protestano i dipendenti del Comune

campidoglio1-300x216È sos salari in Campidoglio. E dopo le proteste annunciate dai vigili che potrebbero mettere a rischio anche la canonizzazione dei due Papi, i 24 mila dipendenti comunali scendono sul piede di guerra con una due giorni di assemblee negli uffici e una manifestazione in piazza. Ma Marino rassicura: «Trovate le risorse in bilancio, non ci sarà nessun taglio» alle buste paga. Dopo la relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze in cui si è evidenziato l’illegittimità dei salari accessori – si contesta, infatti, l’erogazione ‘a pioggià senza che le indennità fossero legate in alcun modo ad una logica di premialità o di produttività – a Palazzo Senatorio si lavora per cercare di superare le incongruenze nella gestione della macchina capitolina evidenziate dagli ispettori di via XX Settembre. E contro l’ipotesi di eventuali tagli agli stipendi – che diverse voci danno ormai per certi a partire già da maggio, con una riduzione in busta paga in media di 250 euro – i dipendenti capitolini si preparano alla protesta: prima con una due giorni di assemblee nei posti di lavoro e poi con una manifestazione nella Capitale. «Il 29 e il 30 aprile come Cgil-Cisl-Uil bloccheremo la città – annuncia Francesco Croce della Uil – facendo assemblee nei posti di lavoro del Comune e coinvolgendo i 24 mila dipendenti, in preparazione di una manifestazione pubblica che proseguirà nei giorni successivi in forma permanente fino a quando non avremo garanzie sulla salvaguardia degli stipendi». Tra le ipotesi al vaglio dei sindacati, che già dall’altro ieri hanno proclamato lo stato di agitazione, un sit-in sotto il Campidoglio dove verrà poi allestito un presidio permanente. Il vicesindaco di Roma Luigi Nieri, al termine della giunta ha rassicurato: «Oggi abbiamo risolto un problema complesso: nel bilancio 2014 ci sono gli stessi fondi del 2013 sul salario accessorio, ovvero 72 milioni di euro». «Non si può chiedere ad una giunta di operare contro la legge – commenta il sindaco di Roma Ignazio Marino – Nè questa giunta lo farebbe mai. Abbiamo individuato le somme necessarie adesso ci attendiamo la stessa rapidità di analisi e di decisione dalle parti sociali e dai sindacati in modo da definire quelle norme che sono necessarie per rendere legittimo il salario accessorio. Noi siamo pronti». «Il ministero dell’Economia e delle Finanze – spiega il primo cittadino – ha presentato la relazione sulla verifica amministrativo-contabile sullo stato dei conti di Roma Capitale. In quel documento si rilevano delle irregolarità nelle procedure di erogazione del salario accessorio ai dipendenti, contestandone la modalità di distribuzione a pioggia e la mancata correlazione a nuovi servizi o al potenziamento di quelli esistenti. Questo rilievo ha creato allarme tra gli stessi dipendenti. Vogliamo dare un messaggio chiaro: non intendiamo realizzare l’equilibrio di bilancio riducendo le risorse spettanti al personale». La volontà del Campidoglio sembra quindi essere quella di non andare ad intaccare minimamente i salari dei lavoratori, chiedendo però loro in cambio, per giustificare quegli indennizzi economici, magari di lavorare più ore o svolgere funzioni e mansioni aggiuntive a quelle che già hanno. Ora l’obiettivo è modificare i criteri e le regole con cui i salari accessori venivano erogati. «La prossima settimana dovremo lavorare giorno e notte con i sindacati con velocità per apportare queste modifiche» spiega Nieri. E a chi gli chiede se aumenteranno le ore di lavoro per i dipendenti il numero due del Campidoglio risponde: «Questo fa parte della trattativa ed è compito del tavolo con i sindacati». Ma intanto i sindacati fanno sapere: «Bene gli stanziamenti in bilancio ma adesso serve una garanzia sul pagamento degli stipendi». E non sembrano arretrare sul fronte proteste: confermate, infatti, le assemblee previste per il 29 e 30 aprile.

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