L’arte del comando dall’antichità ai giorni nostri - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

L’arte del comando dall’antichità ai giorni nostri

l_arte_del_comando_l_eredita_di_augusto_largeE’ in mostra al museo dell’Ara Pacis dal 25 Aprile fino al 7 settembre l’esposizione intitolata “L’arte del comando. L’eredità di Augusto”. Un viaggio nel tempo attraverso i secoli partendo dall’antica Roma fino ai giorni nostri che mette in luce le politiche culturali e propagandistiche adottate da Augusto e prese a modello nel corso delle varie epoche da diversi uomini di potere per il loro massimo esempio. La mostra è stata curata e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali nel bimillenario della morte dell’Imperatore Romano. La propaganda messa in atto da Augusto basava la sua efficacia sulla discendenza della “gens Julia”, derivante dall’eroe epico Enea figlio di Anchise e della Dea Venere. Per questo il potere Imperiale era direttamente inviato dal Cielo e quindi Divino. Inoltre, il suo “avo” Enea era entrato nella mitologia perché destinato dal Fato alla fondazione di Roma. Augusto comunque fu particolarmente abile nel calarsi nei panni di mecenate facendo commissionare un numero notevole di opere finalizzate a ricordare le antiche origini greche, o più nello specifico Troiane, non solo della sua famiglia ma anche della Città Eterna. Tutto questo per dimostrare nel modo più chiaro e trasparente che il suo era un potere datogli per diritto Divino e quindi predestinato al comando. E sempre per la stessa ragione commissionò l’opera scritta dal grande poeta Virgilio tra 29 ed il 19 a.C., l’Eneide. Ma Augusto fu anche molto abile nella scelta dei suoi più stretti collaboratori e con loro diede vita ad un periodo di prosperità che lo portò ad essere celebrato e preso a modello negli anni a venire. La mostra si snoda in 12 sezioni, organizzate in ordine cronologico. E’ possibile ammirare incisioni, dipinti, monete, mosaici, acqueforti, oli, sculture e gemme che sono state “prestate” da molti musei italiani come gli Uffizi, il Museo della città di Mantova – Palazzo S. Sebastiano, il Museo Nazionale di Capodimonte, i Musei Vaticani, la Biblioteca nazionale centrale, la Galleria Borghese, la Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, il Museo nazionale Romano in Palazzo Massimo, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, la Fondazione Dino e Ernesta Santarelli, il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, la Soprintendenza Archeologica del Lazio, la Pinacoteca Nazionale di Siena, il Circuito museale Genius Bononiae, la Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale di Bologna e altre sedi del Sistema Musei Civici di Roma Capitale. La divisione è stata fatta per epoche e tematiche volte a dimostrare come altri grandi nomi della Storia come Carlo Magno, Federico II, Carlo V o Napoleone abbiano ripreso l’Arte Augustea del Comando adattandola alle realtà sociali, politiche ed economiche della propria epoca. L’ultimo in ordine temporale fu Benito Mussolini che fece dell’antica Roma e delle sue regole uno dei pilastri basilari della sua politica per tutto il ventennio fascista. La mostra è aperta dal martedì a domenica dalle ore 9 alle 19 con ingresso consentito fino alle 18. Per informazioni è possibile chiamare il numero 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

Stefano Boeris

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