FederLazio, allarme per rischio chiusura delle strutture private - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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FederLazio, allarme per rischio chiusura delle strutture private

sanita_interna«In merito alla ventilata ipotesi di rischio-chiusura nella Regione Lazio di Strutture per acuti al di sotto di 60 ppll., in attuazione del regolamento del cosiddetto Decreto Balduzzi si rileva come un provvedimento del genere sarebbe del tutto inopportuno, illogico e metterebbe a serio rischio la qualità di prestazioni erogate ai cittadini nella Regione. Ben vengano norme di ristrutturazione anche dimensionale del settore, ma si valuti innanzitutto la qualità delle prestazioni erogate, che nel più dei casi è superiore a quella offerta dal pubblico con un costo per il SSR più basso nel settore privato. Infatti, poiché nel privato in convenzione la prestazione è remunerata a tariffa, nel pubblico nell’ultimo decennio la Regione Lazio ha sempre ripianato a pié di lista gli sforamenti delle ASL. Assurdo poi appare il provvedimento se riferito alle Strutture monospecialistiche, poiché in tutto il mondo esistono Strutture snelle viste come veri e propri centri di eccellenza specializzati nella cura di determinate patologie. Adottare aprioristicamente norme legate ad ‘un numero di posti lettò al di sotto del quale chiudere Strutture sanitarie di eccellenza non solo è assurdo e anti-economico, ma presenta forti profili di non costituzionalità». È quanto afferma, in una nota, Alessandro Ridolfi, Direttore di Federlazio Salute.

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