MA CHE CITTÀ È QUESTA?
Ci stanno prendendo in giro. Sul tavolo non c'è solo la questione degli stipendi dei comunali, ma un approccio globale ai problemi della città. E quello di Marino è palesemente pasticciato, confuso. Sostanzialmente sbagliato. Al sindaco interessa solo offrire al mondo una città da vetrina.
Prendiamo a prestito l’affermazione del ministro Alfano, di fronte alla città in tilt per l’assedio dei dipendenti comunali al Campidoglio. Ma che città èquesta? Il sindaco Marino impegna tutta la sua credibilità sulla vetrina mondiale, sogna di sventrare via dei Fori Imperiali per creare un’unica maxi area archeologica, si pavoneggia sotto il Colosseo e poi offre ai turisti stranieri esterrefatti una immagine da Terzo Mondo, un’immagine di città rassegnata, spenta, in mano alla contestazione e alla follia. Ma di chi la colpa del caos all’Altare della Patria, dei vigili presenti in massa al sit in diprotesta sotto le finestre del sindaco invece di gestire la quotidianità del traffico, del decoro urbano, dell’ordine pubblico? Neanche i mezzi disoccorso riuscivano a “bucare” il delirio collettivo. I commenti dei turisti e dei commercianti, vittime di un calvario che non hanno certo voluto e cercato? “Questa è una terra di nessuno, andiamocene”. Le immagini dell’assedio al Campidoglio hanno fatto il giro del mondo, ma solo pochi giorni prima erano state precedute da quelle di Genny a’carogna, re dell’Olimpico, con tutto quel che segue. Bella figura davvero, per Ignazio Marino. Che ha provato fino in fondo a sottrarsi alle sue responsabilità (così come del resto il ministro Alfano, il prefetto, il questore. Roma va a fondo, ma non interessa a nessuno. Alla politica interessa altro, siamo sotto elezioni, tutta la polvere deve finire sotto il tappeto e i tagli lineari che hanno consentito alla Giunta di rimediare in extremis al bilancio non risolvono i problemi, anzi. L’Atac taglia i percorsi e razionalizza, gli immobili del comune vengono messi in vendita, l’assessore Improta massacra gli utenti alzando in modo demenziale le tariffe della Ztl, aumentando il costo delle strisce blu. Rivolta di popolo, pienamente giustificata. Non è così che si governa. Anche la tassa sui camion bar, sugli ambulanti non appare credibile. Perchè non si è provveduto fin qui facendo applicare la normativa vigente, perché si sono tollerati gli abusi? Chi ci garantisce che gli stessi personaggi d’ora in poi facciano sul serio? Scusateci se insistiamo, quei furgoni parcheggiati da anni sulle strisce blu a Cola di Rienzo dovrebbero valere oro per il Comune con l’aumento delle tariffe. Ma certo nessuno andrà a scomodarne i titolari. Ci sentiamo presi in giro, non ci sono solo gli stipendi dei comunali in gioco, c’è un approccio sbagliato, demenziale a Roma e ai romani. Ma nessuno ha il coraggio di dirlo, e nessuno dal Campidoglio ha il coraggio di chiedere alla città che cosa voglia sul serio e soprattutto cosa non voglia con tutte le sue forze. Esempio banale nella sua semplicità. Roma è città sempre più di anziani, chi baderà a loro? Il sindaco vuole tutti i bicicletta e a piedi, per lasciare spazio ai bus turistici? E gli ottantenni malati e invalidi e soli? Li invitiamo ad usare il bike sharing?
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