IL CENSIMENTO - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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IL CENSIMENTO

Li abbiamo contati e sommariamente censiti. Basta osservare cosa succede dopo le nove di sera nella stazione più grande d’Italia, seconda in Europa dopo quella di Parigi. A Roma i senzatetto aspettano ancora il programma delle politiche sociali

01_16Roma – Stazione Termini: a mezzanotte i “posti letto” sono tutti assegnati sotto la facciata dell’ingresso principale. Sui cartoni sono già stesi e coperti i clochard, alcuni già dormono, altri s’intrattengono per le ultime chiacchiere. In tutto una cinquantina, sparsi lungo i 150 metri dell’entrata.  E’un’elezione di domicilio a tutti gli effetti. Sul marciapiede stazionano anche gruppi di bande (criminali?) di varie nazionalità, che osservano e scrutano l’andirivieni. “Un luogo da vivere”, lo slogan di Grandi Stazioni Spa, la società gestrice, non avrebbe potuto rappresentare al meglio la realtà. Cosa sta succedendo alla Capitale? Saltano agli occhi di chi osserva tre questioni: degrado, sicurezza e senzatetto. Termini è uno snodo centrale di arrivi e partenze da ogni parte d’Italia e da oltreconfine.  Una volta i clochard, i disgraziati, i vagabondi sostavano nella via adiacente, in via Marsala, dove erano in parte tollerati. Oggi lo specchio del degrado romano è visibile a tutti. Non si tratta, però, della stazioncina pugliese del film di Sergio Rubini, ma della prima stazione italiana, definita così proprio dall’azienda presieduta da Mauro Moretti e dall’ad Gaetano Casertano,  per grandezza e traffico e la seconda d‘Europa dopo la Gare de Paris Nord. Le foto che Il Corriere di Roma ha scattato qualche giorno fa rappresentano esattamente  quanto sia incerta la mano dell’amministrazione. E’ ciò che si percepisce.A marzo scorso, su impulso del comune, è partito il primo censimento sugli homeless gestito dalla Fondazione De Benedetti con 1200 volontari che hanno somministrato interviste, parlato con i senza fissa dimora. I risultati dell’indagine non sono ancora noti a distanza di due mesi. Anche qui, come nel caso degli abusivi del commercio, il centro storico è però un libro aperto, pronto per essere letto. Le foto che pubblichiamo in questo articolo di denuncia evidenziano una città abbandonata a se stessa. I clochard sono in continuo aumento in tutta Europa. Questo dicono le statistiche più recenti. In Italia, i senzatetto sarebbero circa 48mila. A Milano il fenomeno è aumentato del 69% rispetto al 2008, senza contare , ovviamente, i siriani che in questi giorni dormono alla stazione Centrale, quelli sono “rifugiati politici”, non appartengono alla categoria “barboni”. E poi avranno diritto di voto. Invece i clochard non votano, non occupano le case, sono deboli fisicamente, non vanno nei cortei a manifestare. Hanno solo bisogno d’aiuto.  C’era Marino il giorno dell’affidamento del progetto censuario dei senza fissa dimora. Due mesi fa il sindaco della Capitale dichiarava a tal proposito: «Oltre ai numeri, infatti, potremo conoscere le caratteristiche di un fenomeno in continuo mutamento e aggravato dalla crisi economica in corso. Sarà così possibile migliorare la programmazione di politiche sociali e di assistenza mirate ed efficienti sull’intero territorio cittadino». Potremo, faremo, sarà possibile. Ecco il lessico preferito dal politico. Noi il censimento lo abbiamo consegnato prima della Fondazione De Benedetti.

Stefania Pascucci

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