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Un set A/9 con tie-break. Il libro di esordio di Paolo Verdeschi, dedicato al tennis e ai suoi retroscena

libro2Il Circolo Canottieri Roma ha festeggiato l’esordio letterario del socio Paolo Verdeschi, che ha voluto raccontare in un libro la sua passione per il tennis. Un libro con la prefazione di un grande tennista come Nicola Pietrangeli. 10 racconti, ambientati in un immaginario club sportivo,dove si incontrano personaggi grotteschi affrescati con sottile ironia e inseriti in storie intriganti.
Verdeschi, professione ufficiale architetto, ha voluto provare a tradurre in parole scritte, le manie più curiose viste sul campo da tennis, le confidenze “rubate” nello spogliatoio, le ironie, le frasi più ricorrenti. “La fauna di questo libro – rivela l’autore – nasce da anni di frequentazione dei circoli di tennis, anche se – dichiara scherzando – con scarsi risultati in categoria almeno dal punto di vista sportivo”. Un architetto appassionato di tennis che è stato capace di riprodurre quello che ha osservato, aggiungendo una sua originalità creativa. Proprio come fa con il suo lavoro abituale.
Il libro in realtà è molto goliardico, a tratti comico, senza però abbandonare lo spazio a qualche spunto di riflessione.
Fanno un po’ tenerezza e un po’ rabbia gli uomini protagonisti del libro, per la loro elementarità soprattutto. Il loro mondo gira attorno al sesso. In tutte le modulazioni possibili, ma sempre e soltanto il sesso.
La partita di tennis della vita di questi campioni si misura sui successi a letto, sulla capacità di rimorchiare la Donna ( con la D maiuscola) o di gestire le situazioni più complicate nei tradizionali triangoli tra mogli e amanti.
Il circolo, così, diventa più che la casa il confessionale, in cui entrano molte volte inconsapevolmente per raccontare le avventure, vantare i successi, piangere i fallimenti.
Racconti quindi che girano intorno al tennis, affrontando temi come l’amore extraconiugale, tradimenti, pettegolezzi che il più delle volte portano a un fallimento. Una sorta di teatro dell’assurdo. Nel libro il tennis c’entra, ma solo come metafora della vita. Per qualcuno il libro è da trasformare in un film di Vanzina.
Originale la prefazione di Nicola Pietrangeli. “In realtà – scherza il tennista – dentro di me mi sono chiesto: una schiappa tennistica come Paolo Verdeschi può scrivere un libro sul tennis? Di primo acchitto mi è sembrato veramente troppo. In realtà è una lettura molto piacevole, piena di felici intuizioni e non solo di intrattenimento, adatta anche per i non tennisti”. Il contributo di Pietrangeli offre anche preziose riflessioni sulle tante situazioni di vita che il tennis gli ha permesso di conoscere e chiude goliardicamente con la raccomandazione di scegliere con cura il compagno di doppio

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