S.LUCIA/ La Lorenzin stoppa ( 9 mesi dopo) il decreto Zingaretti sui pagamenti pregressi. Una bufala? C’è sotto qualcosa - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

S.LUCIA/ La Lorenzin stoppa ( 9 mesi dopo) il decreto Zingaretti sui pagamenti pregressi. Una bufala? C’è sotto qualcosa

s.lucia_Un paio di agenzie battono nel tardo pomeriggio una nota della Giunta Regionale: il ministero, si dice, si è espresso contro il decreto che autorizzava i pagamenti pregressi alla Fondazione S.Lucia. E’ un clamoroso colpo di scena nella vicenda che vede protagoniste la Regione e la struttura d’eccellenza di via Ardeatina. Giovedì è prevista in commissione sanità una audizione dei vertici della Fondazione e (strumentalmente) ogni tentativo di approfondire il confronto era stato rimandato a quella fatidica data. Poi arriva il colpo a sorpresa – meglio sarebbe dire a tradimento – che spiazza tutti e pone la questione sotto una luce diversa. Immediata, dura, fredda la reazione del S. Lucia, che in una nota inviata alle agenzie definisce priva di ogni fondamento la presa di posizione del Ministero in quanto il provvedimento in questione emesso il 21 ottobre 2013 non è stato contestato per tempo né dal Ministero né dalla Regione, E’ divenuto inoppugnabile e quindi è stato doverosamente eseguito, scrive la Fondazione, “Ne consegue come siano speciose le considerazioni ora esposte dal cd. tavolo tecnico e sorprendente qualsiasi ipotesi di riaprire la questione”, aggiunge la nota sottolineando che la decisione non può più essere messa in discussione e che il farlo metterebbe in gravissime difficoltà l’istituto.
C’ è sotto qualcosa? Fin troppo facile ipotizzarlo. I tecnici del Ministero si svegliano mesi dopo (a tempo giudiricamente scaduto) per contestare una decisione presa dal commissario ad acta? Chi ha ispirato questa mossa? E’ un ennesimo dispetto, una ritorsione, un modo per prendere tempo e rimandare per l’ennesima volta una discussione pubblica e diretta? Solo qualche giorno fa il capo di gabinetto di Zingaretti, Venafro, aveva sollecitato un incontro con i vertici del S.Lucia. Sapeva della tegola che stava per cadere sulla testa dell’istituto? La polpetta avvelenata era già stata confezionata, si deve supporre. Quindi? Ipotizzare una strategia machiavellica da parte degli Zingaretti boys non è poi un grande azzardo. Messi sotto pressione da ogni parte, assediati dentro e fuori la commissione sanità avrebbero realizzato un ardito gioco di sponda. A sollevare la questione, a freddo, con mesi di ritardo, è un soggetto terzo, che si sveglia improvvisamente e boccia una decisione presa dal commissario ad acta, Zingaretti, e sottoscritta dal sub commissario governativo Botti. Quel pagamento autorizzato, relativo a pratiche pregresse sarebbe troppo vantaggioso per il S.Lucia. Bocciamo tutto. Intanto. E tutti i crediti, i milioni che il S.Lucia rivendica e che mille sentenze giustificano? A quel punto Zingaretti può alzare le braccia e affermare seraficamente che lui non c’entra, che è tutta colpa del Ministero e che lui si adegua. E’ uno stop al cronometro, si ferma tutto, intanto fate pure il vostro bel ricorso, ricominciate a chiedere, a rivendicare. Ne riparliamo. E’ una vendetta di qualcuno? La realtà non può essere stravolta fino a questo punto. Ed è logico che a q uesto punto la Fondazione sfoderi le unghie e che l’opposizione alla Giunta Zingaretti si prepari a dare battaglia. Esiste giustizia ed esiste quello che viene comunemente chiamato effetto boomerang. Chissà che questa vicenda non si trasformi in una buccia di banana per la sua Giunta. Pare che Renzi non ami particolarmente Zinga e i suoi. E il premier ha dimostrato di non farsi tanti scrupoli quando c’è da rottamare qualcosa o qualcuno.

La nota della Regione
Con una nota di ieri del direttore della programmazione sanitaria, il ministero della Salute ha comunicato alla struttura commissariale del Lazio il parere contrario al decreto 75 firmato dal presidente Nicola Zingaretti lo scorso 6 marzo con cui si autorizzavano i pagamenti pregressi all’ospedale SantaLucia, perche’ giudicati troppo vantaggiosi per l’istituto. Con l’approvazione del provvedimento, infatti, la Regione Lazio dava esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato 5890 del 2012, e la conseguente sentenza del Tar 7902/2013, e riconosceva all’Irccs di via Ardeatina, la remunerazione stabilita per le prestazioni erogate nel 2007, cosi’ come determinata dal Commissario ad acta nominato dal Tribunale. Si sarebbe chiusa in questo modo una vertenza che durava da sette anni, dando seguito ad una sentenza definitiva del massimo organo della giustizia amministrativa. Con la nota inviata ieri dal ministero della Salute, si torna sostanzialmente al punto di partenza. Nei prossimi giorni, la Regione Lazio interpellera’ il ministero della Salute per avere lumi su come procedere e chiudere l’annosa vicenda. E anche per capire se le sentenze della Magistratura debbano essere rispettate da tutte le articolazioni dello Stato oppure se, come sembra, debbano contemplare delle eccezioni”. Lo comunica, in una nota, la Regione Lazio.

La replica della Fondazione S.Lucia
Con il comunicato della Regione Lazio dal titolo “SANTA LUCIA; Regione Lazio, Ministero Salute contrario a decreto che applicava sentenza magistratura” si riferisce che con nota del 16/6 il Ministero della Salute ha espresso parere contrario al provvedimento con cui la stessa Regione ha autorizzato i pagamenti pregressi del 2007 all’IRCCS Santa Lucia. Tale affermazione è destituita di ogni fondamento.
Infatti il provvedimento emesso il 21/10/2013 dal Commissario ad acta nominato dal Consiglio di Stato ha natura giurisdizionale e non è stato contestato né dal Ministero (che era l’amministrazione principalmente interessata) né dalla Regione. E’ divenuto inoppugnabile e quindi è stato doverosamente eseguito dalla Regione. Ne consegue come siano speciose le considerazioni ora esposte dal cd. tavolo tecnico e sorprendente qualsiasi ipotesi di riaprire la questione. In uno stato di diritto le decisioni giurisdizionali e dei commissari nominati dal giudice o si contestano nei termini di legge – come nel caso non è avvenuto – o si eseguono – come nel caso è doverosamente avvenuto – e non può più essere messo in discussione a pena di atti arbitrari e abusivi che causerebbero danni gravissimi all’IRCCS Santa Lucia che piuttosto deve vedersi riconosciute anche tutte le somme relative agli anni successivi il cui mancato pagamento sta mettendo a rischio la stessa sopravvivenza della struttura.

La dichiarazione del vice presidente della Commissione sanità Antonello Aurigemma

«Apprendiamo da una nota di agenzie di stampa che nella giornata di ieri con una lettera del Direttore Generale della programmazione sanitaria, Dott Francesco Bevere, il Ministero della Salute e quello dell’ Economia e delle Finanze hanno espresso parere non favorevole all’ attuazione della determinazione del commissario ad acta del 21 ottobre, in merito alla riformulazione delle tariffe giornaliere dei ricoveri presso la Fondazione Santa Lucia, che erano state precedentemente bocciate dal Consiglio Stato.
Ora nel manifestare le nostre perplessita per una sentenza della magistratura amministrativa che viene bocciata da una semplice nota ministeriale, quanto accaduto si aggiunge ad altri pareri negativi dati in precedenza dallo stesso ministero nei confronti della regione, come quello dell’accordo di programma tra Policlinico Umberto I e l’Università la Sapienza.
Questo certifica un evidente mancanza di comunicazione e di organizzazione tra gli uffici regionali e i loro principali interlocutori (ossia il Ministero). Sono mesi che la commissione salute non si riunisce nonostante i nostri ripetuti solleciti, proprio sull’ argomento in questione. Nonostante poi, già dal 15 aprile nel tavolo interministeriale, il Direttore Generale aveva rappresentato alla Regione le criticità odierne. E oggi vediamo come l’immobilismo della commissione abbia portato alla bocciatura della nuova tariffa, tra l’altro determinata il 21 ottobre, senza nessun tipo di impugnativa da parte della Regione e del Ministero.
Chiediamo al Presidente Zingaretti di intervenire in prima persona per farsi portavoce delle giuste istanze formulate non solo dalla Fondazione Santa Lucia, ma anche ribadite dalla sentenza del Consiglio di Stato e dal lavoro svolto dal commissario ad acta ( Preside della Facolta di Economia dell’Università la Sapienza). E’ necessario smuovere l’immobilismo manifestato dalla commissione regionale sanità, che non e’ stato in grado neanche di svolgere il suo ruolo di controllo e indirizzo, venendo meno anche agli impegni assunti nella riunione del 18 aprile alla presenza della Fondazione, dove col voto unanime dei presenti si è dato mandato per un incontro da svolgere entro la prima settimana di maggio con la struttura amministrativa della Regione. Promessa che e’ stata naturalmente disattesa.
Speriamo che su un tema cosi importante, che riguarda una delle eccellenze del nostro territorio per la riabilitazione, il Presidente Zingaretti sia in grado di farsi portavoce di questo problema che riguarda non solo i circa 1000 lavoratori, ma anche migliaia di pazienti che quotidianamente usufruiscono delle prestazioni della struttura»

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