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E’ morto Ciro Esposito, 50 giorni di agonia

Ultrà: peggiorate condizioni Ciro Esposito,pericolo di vitaCiro Esposito, il giovane tifoso del Napoli ferito a Roma prima della finale di Coppa Italia, è morto alle prime ore di questa mattina nel reparto di Rianimazione del Policlinico Gemelli, dove era ricoverato. Le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate ieri, dopo svariati interventi chirurgici che avevano fatto sperare in un miglioramento. Cosciente quasi fino all’ultimo, era entrato in coma irreversibile. Esposito è morto “per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali”, ha precisato Massimo Antonelli, direttore del Centro rianimazione del Gemelli, che ha anche espresso, nome di tutto il reparto “profondo cordoglio e vicinanza ai genitori di Ciro in questo momento di dolore per la perdita del proprio figlio”.

“A nome di tutta la famiglia – ha aggiunto lo zio di Esposito – dico a tutti basta violenza”. Esposito era rimasto ferito da colpi di pistola a Roma il 3 maggio, vicino allo Stadio olimpico prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Un’infezione polmonare che si è innestata in un quadro clinico già compromesso. Sarebbe questa la causa dell’aggravarsi delle condizioni di Esposito. L’uomo era gia’ stato sottoposto ad alcune operazioni, la prima al polmone; era in dialisi e aveva un’attività epatica non pienamente efficiente. L’ultimo intervento il 19 giugno scorso

Forze dell’ordine in allerta nella Capitale per l’eventuale arrivo di gruppi isolati di tifosi napoletani dopo il decesso di Ciro Esposito. Si temono raid e vendette nei confronti della tifoseria romanista. A sparare a Ciro sarebbe stato un ultrà giallorosso, Daniele De Santis.

A fare visita a Ciro Esposito, ieri, anche il padre e il fratello di Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso l’11 novembre del 2007 in un’area di servizio nei pressi di Arezzo mentre era in viaggio in macchina, con quattro amici, diretto verso lo stadio Meazza per vedere la partita Inter-Lazio. Durante una sosta nell’area di servizio Badia del Pino, sulla A1, Gabriele Sandri fu colpito da un colpo di pistola sparato dall’agente della Polstrada Luigi Spaccarotella.

Per gli incidenti avvenuti prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio scorso, e per il ferimento di Ciro Esposito, morto questa mattina al Gemelli, è attualmente detenuto per l’accusa di tentato omicidio, Daniele De Santis. Secondo gli inquirenti, l’ultrà romanista ha fatto fuoco in direzione di alcuni tifosi del Napoli, tra cui Ciro Esposito, nel corso di una rissa scoppiata dopo che De Santis, assieme ad altre tre persone ancora da identificare, aveva provocato alcuni tifosi del Napoli a bordo di un bus con lanci di oggetti e fumogeni. Nei confronti dei tre tifosi partenopei rimasti feriti, il pm Eugenio Albamonte contesta il reato di rissa. Per questa vicenda nelle scorse settimane si è svolto un incidente probatorio per raccogliere la testimonianza di Raffaele Puzone, il supporter napoletano che ha confermato di aver visto De Santis fare fuoco. Nel corso della sua ricostruzione però il superteste è caduto in contraddizioni.

La famiglia Ciro Esposito vuole riportare a Napoli il corpo del giovane. Uno degli zii di Esposito, secondo quanto si è appreso, ha contattato la questura di Roma per chiedere l’autorizzazione a disporre della salma, che potrebbe però essere messa a disposizione dalla magistratura per l’autopsia considerando che c’è un’inchiesta in corso.

Niente maxi schermo ieri sera a Scampia per la partita dell’Italia, dopo l’aggravarsi delle condizioni di salute di Ciro Esposito, ferito prima della finale di Coppa Italia a Roma dello scorso 3 maggio. La decisione è stata presa dal presidente della Municipalità, l’avvocato Angelo Pisani, che assiste legalmente il giovane tifoso del Napoli. Per la sfida con l’Uruguay dell’ex Cavani, la Municipalità aveva organizzato un evento nella villa comunale di Scampia, con l’installazione del maxi schermo.

“Vogliamo giustizia, non vogliamo che il nome di mio nipote sia usato per altre violenze. Ma il questore e il prefetto di Roma devono dimettersi”. Così lo zio di Ciro, Enzo Esposito davanti al Gemelli. “Mio nipote sta morendo- aveva detto ieri, prima del decesso – perché quel fascista gli ha sparato – ha aggiunto -, ma anche perché é rimasto a terra un’ora senza soccorsi. Vogliamo De Santis condannato e questore e prefetto a casa per le loro negligenze”. Lo zio di Ciro ha anche criticato aspramente il sindaco di Roma Ignazio Marino per non essere mai venuto a trovare il giovane. “Il suo squallore é ormai chiaro”, ha detto.

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