Se un bicchiere di rosso diventa l'aperitivo della estate romana - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Se un bicchiere di rosso diventa l’aperitivo della estate romana

chianti_frescoL’estate romana si ripresenta all’insegna del vino, e tra gli eventi eno-gastronomici che stanno “invadendo” la capitale l’iniziativa più originale è sicuramente quella legata all’operazione-Chianti fresco, partita la settimana scorsa e  già decollata prepotentemente in tutta la città.  In oltre cinquanta ristoranti e una ventina tra  enoteche e wine bar si sta proponendo il celeberrimo rosso toscano in una veste “inedita”: servito a 16°, fresco, adattabile all’afa cittadina. La temperatura bassa ne risalta la gradevolezza di profumi e aromi, rispettando le proprietà organolettiche del vino ed esaltando l’eccellenza del Chianti, spiegano gli addetti ai lavori, una scommessa ardita e già quasi vinta.  E’ un viaggio enogastronomico di notevole interesse lungo itinerari precisi o causali nel centro storico romano e nelle immediate vicinanze, studiato per avvicinare L’idea è semplice e originale e pare stia conquistando tutti, residenti, turisti, giovani e anziani, che non rinunciano a sperimentare la novità, assieme ad un pasto normale o a degli adeguati stuzzichini. Nei locali di tendenza frequentati da una clientela giovane ed eterogenea come in diversi ristoranti storici (Camponeschi, Fortunato al Pantheon per citarne un paio tra i più celebrati)  trovi avventori intenti a trasgredire sorseggiando un calice di Chianti e ti rendi conto che l’iniziativa promossa dal Consorzio Vinattieri Romani, insieme all’Arte dei Vinattieri, all’Accademia della Cultura Gastronomica e a Botteghiamo, funziona e sta imponendo una nuova e originale moda destinata a durare nel tempo. C’è un pubblico colto, raffinato, capace di cogliere la proposta e la novità con una sorta di snobismo intellettuale, anche perché i ristoratori coinvolti nell’operazione fanno a gara per abbinare i piatti giusti della cucina romana.  Spopola anche il curioso termometro rosso con il quale platealmente qualcuno misura la temperatura della bottiglia prescelta e prelevata dalla cantina. Un gioco politically correct. Ma ci sono anche tanti giovani legati al primo prosecco che passa e alla birra. I convertiti. E scopriamo che nei wine bar, all’ora dell’aperitivo, il Chianti fresco va benissimo ad arricchire le alternative del “rito”. “Non sapevo che il Chiantifosse così buono anche freddo”, confidano in molti “Non si finisce mai di imparare”. L’intento è anche educativo, sicuramente, gli amanti del buon vino possono essere soddisfatti.

Francesco Vitali Rosati

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