Dalla disabilità agli ori olimpici. La storia di Gianluca Cacciamano | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Dalla disabilità agli ori olimpici. Quando la riabilitazione ti tiene a galla

Gianluca Cacciamano, prima paziente e oggi collaboratore della Fondazione S.Lucia si racconta

Gianluca Cacciamano

Gianluca Cacciamano

Specialista nei 200 misti, è stato il primo atleta paralimpico italiano a partecipare a un europeo open water (5 km) e vanta oltre 40 titoli italiani conquistati nella disciplina del nuoto. Gianluca Cacciamano, pluricampione italiano è protagonista di grandi imprese anche nel fondo in mare. Ma Gianluca ha un “suo segreto”, è senza la gamba sinistra che ha perso in seguito a un brutto incidente con la moto. L’atleta, stringendo i denti, ha raccolto una sfida sportiva e umana ed è andato avanti. Dopo il trauma ha seguito un lungo e faticoso percorso di riabilitazione presso la Fondazione S.Lucia, un percorso mirato che lo ha restituito alla vita di lavoro e di relazione, e allo sport. Continua a nuotare, a fare tornei. E si occupa di riabilitazione presso l’ Istituto di via Ardeatina
Da quando esiste il nuoto nella sua vita?
Da sempre: ho iniziato a nuotare all’età di 5 anni e da quel momento non ho più smesso.
Dopo l’incidente, che cosa l’ha aiutata di più?
Sicuramente all’inizio la mia famiglia che mi ha sostenuto rimanendomi sempre vicino; poi devo molto allo sport, sia quello che facevo prima del brutto evento, ma soprattutto quello dopo. Per me è stato inoltre determinate entrare ed essere accolto da una struttura come il Santa Lucia: la filosofia sportiva proposta nel percorso riabilitativo del paziente è fondamentale.
Riabilitazione e sport alla Fondazione S.Lucia, come è andata?
Conoscevo Andrea Pellegrini campione di basket proprio del Santa Lucia. È stato lui a parlarmi della clinica e della possibilità di continuare a fare sport; una volta entrato, ho capito subito che quella era la strada giusta e non l’ho più abbandonata

Cosa spieghi ai pazienti che “accompagni” durante la riabilitazione in acqua?
Spiego loro che l’acqua è un elemento meraviglioso, l’assenza di gravità può far vivere la propria disabilità in modo diverso, l’acqua è libertà. E tutto questo avviene in una seduta della durata di circa 1 ora.
Quanto è importante la riabilitazione e che cosa può offrire ai pazienti che possono usufruirne?
L’acqua decontrae e favorisce la micro circolazione, stimola la mobilità articolare, stimola e migliora il sistema cardio respiratorio. Inoltre, dal punto di vista mentale. aiuta ad accettare meglio la propria disabilità. Per me l’acqua è vita

Francesco Vitale

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