Ospedale Castelli, la promessa di Zingaretti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ospedale dei Castelli, il record delle inaugurazioni ma non è finito

La struttura sarà completata nel 2017 ma il governatore Zingaretti ha già stanziato 23 milioni di euro per i macchinari

foto d'archivio

foto d’archivio

Un record lo detiene di sicuro: è l’ospedale con il maggior numero di inaugurazioni, senza mai essere stato completato. Siamo alla numero 4 per una struttura che ha visto la posa della prima pietra nel 2009. È il polo ospedaliero dei Castelli romani che, nelle nuove promesse del governatore Nicola Zingaretti, dovrebbe vedere la luce fra poco più di 24 mesi. All’alba del 2017, Ariccia e tutti i Comuni della zona dovrebbero così avere il sostituto dei nosocomi che andranno in pensione tra Albano, Marino e Genzano. Eppure, al di là delle rassicurazioni degli amministratori, i lavori vanno a rilento.

Da qualche giorno, dalla fine di luglio, sulla sommità del cantiere di Fontana di Papa svetta il tricolore: il simbolo della conclusione del tetto, che copre i 5 piani dell’edificio (altro 30 metri). Costo dell’opera fino ad ora? Circa 70 milioni di euro, più della metà di quanto stanziato per tutto il polo, che accoglierà 285 posti letto, 59 day hospital, 8 sale operatorie e 3 sale parto. La metà di quanto era stato promesso con il Policlinico dei Castelli, sponsorizzato dalla giunta di Francesco Storace agli inizi del millennio. Un progetto abortito con il cambio di bandiera (al centrosinistra) alla Pisana. Il bacino d’utenza resta potenzialmente di circa mezzo milione di persone: troppo per i numeri previsti dalla nuova struttura, con la preoccupazione – secondo i sindaci della zona – che molti utenti preferiranno i servizi privati, per evitare liste di attesa che si preannunciano lunghe.

A sorpresa, il Nuovo Ospedale dei Castelli romani (Nocr) mostra 8mila metri quadri in più rispetto al disegno originale, senza che per queste cubature sia stata già prevista una specifica destinazione d’uso. Eppure sul sito, che dovrebbe aiutare a monitorare lo stato di avanzamento dei lavori in nome della trasparenza, questa novità non è specificata nella sezione dedicata. Così come in quella sullo ‘stato degli investimenti’ si è fermi a una dichiarazione senza data del sindaco di Ariccia, Emilio Ciafanelli, che parla di 20 milioni di euro spesi. Un terzo rispetto a quanto effettivamente pagato fino ad ora. Ma sul portale
www.ospedaledeicastelliromani.eu, anche le immagini sono quelle dell’autunno scorso e non raccontano del reale avanzamento dell’opera. Così come tengono ben nascosta la principale criticità della zona: le oltre 400 bombe, alcune da 125 chili, ritrovate in questi anni.

La scelta però è ancora ampiamente contestata dai sindaci convinti che il Nocr sarà più utile alle cittadine che si affacciano sul mare che non a quelle dei Castelli. “Una mera decisione di natura politica”, attacca Marco De Carolis. Per il primo cittadino di Monte Compatri, infatti, “il sito è stato scelto contro ogni logica di mobilità, in quanto l’asse viario non è adeguato ai flussi, e di risparmio”. Chiaro, in questo ultimo caso, il riferimento alla bonifica del territorio, intervento che segue la scoperta dei ordigni bellici. Attività  circoscritta solo all’area ospedaliera e non alle strutture circostanti, come i parcheggi da mille posti auto. Le perplessità, però, riguardano anche gli annunci.

L’ultimo, in ordine di tempo, è quello di Zingaretti che, con lo sblocco di 628 milioni di euro di fondi, ha promesso 24 milioni per acquistare i macchinari del nuovo polo ospedaliero. “Una cifra – aggiunge De Carolis – che potrebbe essere utilizzata per completare l’opera, recuperando le macchine da quegli ospedali destinati alla chiusura”. Anche perché la struttura, inaugurata 4 volte, sarà pronta solo nel 2017.

 

 

Giovanni Santoro 

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