Ex Snia: prima c'era la terra dei privati, adesso un laghetto pubblico | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ex Snia, il laghetto diventa pubblico. Nieri: “Ora processo partecipato”

ex sniaLà dov’e c’era la terra dei privati, ora c’è il libero accesso per i cittadini all’unico lago naturale di Roma. Stamattina, infatti, è stato completato l’esproprio dell’area verde alle spalle dell’ex Snia Viscosa, all’interno del Parco delle Energie sulla Prenestina, alla presenza del vicesindaco e assessore al Patrimonio di Roma Capitale Luigi Nieri e del presidente del Municipio V Giammarco Palmieri. L’abbattimento della recinzione su via di Portonaccio consegna definitivamente ai romani la zona con l’annesso bacino d’acqua, sgorgato oltre 20 anni fa in occasione dei lavori per la costruzione di un centro commerciale. Non sono mancati momenti di tensione prima dell’inizio del sopralluogo, con gli avvocati della vecchia proprietà che hanno contestato l’azione del Comune e dei comitati di quartiere pronti a entrare. Un episodio che Nieri ha commentato così: «Con l’abbattimento del muro oggi si completa la fase dell’esproprio dell’area pubblica prima della scadenza del 14 agosto che preoccupava cittadini e Municipio e vista la scenetta di prima forse giustamente. Il nervosismo lascia intendere qualche contrarietà al fatto che l’area stessa e il lago diventassero pubblici, parte del Parco delle Energie». La zona, ha aggiunto, «è importantissima per questo quartiere, fortemente voluta dai cittadini, la cui storia inizia tanti anni fa con la famosa vicenda della mappa truccata del Piano regolatore, quando per costruire un grande centro commerciale, la società si affrettò a fare lavori e si bucò una falda. Un episodio all’epoca oggetto di un’inchiesta della Procura». «Penso che oggi – ha proseguito – sia una giornata veramente importante per noi e per il Municipio che ha seguito passo passo la vicenda. Vorrei ringraziare poi il direttore del dipartimento Patrimonio e tutti gli uffici che anche in queste ore hanno dovuto caparbiamente lavorare per il bene della città e dei cittadini, facendo i conti con i cani messi lì a bloccare il nostro accesso alla zona». Sui costi dell’esproprio, Nieri ha precisato: «Si tratta di 60 euro al metro quadro per l’area dello Sdo, c’è un iter già avviato con la Regione da 10 anni». Per il progetto, sottolinea, «nel bilancio appena approvato sono previsti 500mila euro per attrezzare il parco. Ora analizzaremo il terreno e l’acqua, lo dobbiamo mettere tutto in sicurezza, compresa la parte del lago che dovrà essere un luogo frequentato dai cittadini, che l’hanno fortemente voluto dall’inizio di questa vicenda». Ora, ha annunciato, «avvieremo un processo di partecipazione per la realizzazione del parco. Se lo aspettano i cittadini e lo faremo». Nessun problema, infine, per eventuali ricorsi: «Siamo tranquillissimi, l’atto di oggi era proprio per evitare problemi vista la scadenza del 14 agosto. Era però chiaro dall’inizio quanto fosse sbagliato fare un grande centro commerciale qui in questa zona della città». Soddisfatto anche il presidente Palmieri: «Facendo una battuta, oggi diventiamo un municipio ‘balneabilè. Oltre all’ampliamento del parco sarà a disposizione dei cittadini anche questo bacino naturale, che dopo gli opportuni studi oltre a un luogo di fruibilità credo possa diventare anche un luogo importante dal punto di vista faunistico e naturalistico». Per questo, «ringraziamo il vicesindaco Nieri e il sindaco Marino per aver creduto in questa vicenda dopo che per tanti anni si è perso tempo e si è rischiato di far ricadere l’area nelle mani del vecchio proprietario. L’amministrazione – chiosa – ha sostenuto un impegno importante e lo ha fatto in tempi brevissimi, siamo a disposizione per la collaborazione sul futuro del parco».

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