Tagli, la Capitale mette in salvo le risorse grazie al salvagente | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tagli ai Comuni, Roma si salva grazie alla clausola del 20%

campidoglio2Poco meno di 34 milioni di euro. Eccoli i tagli serviti dal premier Matteo Renzi al Campidoglio, che dovrà contribuire in questo modo a finanziare il bonu Irpef da 80 euro in busta paga per gli italiani. Ma Roma non è la sola a dover tirare, ancora una volta, la cinghia. Con lei Milano, che vedrà scendere le proprie risorse di altri 13 milioni, poi Napoli con 7. E’ il prezzo da pagare per la mossa da campagna elettorale, quella delle europee, dell’ex rottamatore. La distribuzione dei sacrifici è stata approvata, ieri, nel corso della conferenza Stato-Città, con il meccanismo della clausola di salvaguardia, che in pratica stoppa al 20% il taglio dei finanziamenti rispetto a quanto già rinunciato dai sindaci. I 360 milioni di euro rappresentano il 14% dei 2,5 miliardi chiesti dal decreto spending review approvato dal governo Monti nel 2012. I criteri di calcolo sono ovviamente diversi: proporzionati alla spesa corrente. Che, così come impostato, avrebbe penalizzato chi lo scorso anno ha registrato molte spese proprio grazie allo sblocca-debiti delle pubbliche amministrazioni. Per evitare questo effetto paradossale viene inserita nel testo la clausola del 20%. Obiettivo: ridurre il danno. In caso contrario, ad esempio, Roma avrebbe pagato di più: guardando le cifre la Capitale si sarebbe vista togliere altri 50 milioni di euro. Un provvedimento, quello approvato ieri, che chiude la partita delle risorse a disposizione dei Comuni.

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