Scambio di embrioni, la parola sui gemelli contesi passa al Tribunale | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Scambio di embrioni, attesa oggi la sentenza sui gemelli contesi

Fecondazione-assistita-3La vicenda dello scambio di embrioni arriva, per la prima volta, al vaglio di un giudice. La parola questa mattina passa, infatti, a Silvia Albano della prima sezione civile del Tribunale di Roma che è chiamata a sciogliere l’intricato nodo dell’iscrizione alla anagrafe della coppia di gemelli che la madre incinta partorirà tra il 12 e il 14 agosto prossimo. La coppia di genitori biologici ha, infatti, presentato un secondo ricorso d’urgenza chiedendo, in primo luogo, di bloccare tutte le pratiche di registrazione all’ ufficio comunale delle nascite e minacciando di effettuarle loro. L’udienza di domani servirà anche a scongiurare l’ipotesi ‘caos’ sulla iscrizione all’anagrafe dei nascituri. La parola del giudice punterà a fare chiarezza e ad evitare una possibile azione «impropria» da parte di una delle due coppie. In un primo momento l’udienza era stata fissata per il 18 agosto ma alla luce dell’imminenza del parto il magistrato, esperta di diritto di famiglia, ha deciso di anticipare la decisione. Domani quindi, per la prima volta, le due coppie coinvolte in questa drammatica vicenda, iniziata nove mesi fa con l’errore effettuato presso i laboratori del centro per la fecondazione assistita dell’ospedale Pertini di Roma, si potrebbero trovare una di fronte all’altra. In base a quanto filtra, però, non è escluso che la coppia «gestante», entrambi romani, potrebbe disertare l’udienza perchè già alle prese con l’organizzazione del parto. Quella che si annuncia, comunque, è una udienza che si giocherà anche su ambiti giuridici complessi. Se da un lato i legali della coppia biologica punteranno sulla tesi del Dna e della cosiddetta «genitorialità genetica» del maschio e della femmina che stanno per vedere la luce, dall’altra gli avvocati dell’altra coppia ribadiranno che i «figli sono di chi li mette al mondo, del ruolo fondamentale della madre ‘naturalè». Il giudice dovrà muoversi in un ambito stretto in cui anche la Procura di Roma, dove era stato avviato un procedimento, ha deciso di non andare avanti per mancanza di effettivi profili penali. Sullo sfondo resta, comunque, l’errore materiale compiuto nel nosocomio capitolino il 6 dicembre scorso. Si tratta di errori, come hanno accertato anche i carabinieri del Nas, compiuti per «imprudenza e negligenza» ma senza volontà e questo aspetto fa cadere qualsiasi ipotesi di condotta illecita da parte della biologa che ha effettuato i passaggi sulle provette con gli embrioni delle coppie coinvolte.

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