Ama, in 3 anni in 500 a casa per risparmiare 240 milioni di euro | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ama, il piano Fortini per tagliare la spesa: in pensione 500 operatori in 3 anni

rifiuti romaTagliare. E’ la parola d’ordine di Daniele Fortini, l’amministratore delegato di Ama che domani mattina alla giunta Marino presenterà il piano di spending review della municipalizzata di Ambiente e rifiuti. Perché se nel 2014 i costi di gestione del servizio sono alti, circa 700 milioni di euro, nel 2017 si arriverebbe a sfiorare il picco di un miliardo l’anno. E’ tutto scritto nel piano industriale, con la consapevolezza che la Tari è già aumentata del 4% e le ulteriori spese potrebbero essere solo garantite continuando ad aumentare la tariffa. Così il primo step sarà quello di diminuire la pianta organica della società comunale che ad oggi conta 7830 dipendenti: 500 saranno i pensionamenti da qui ai prossimi 36 mesi. Nessuna uscita sarà però sostituita per evitare di dover aprire in futuro licenziamenti e messa in mobilità. Nessuna conseguenza sulla raccolta dei sacchetti, assicurano dagli uffici Ama. Il servizio sarà riorganizzato e si inizia a parlare di spostare i dipendenti nei municipi. Le spese per il personale passerebbero così da 320 milioni, il 43% della spesa corrente, a 300; con una riduzione di circa 20 milioni. Senza dimenticare la crociata anti-fannulloni voluta dal sindaco Marino, che in pochi mesi ha portato le assenze dal 19 al 15%. Solo sotto i 10 punti percentuali verrà considerata come una soglia fisiologica. Poi c’è il capitolo evasione: fondamentale per la municipalizzata recuperare i 12 milioni di tariffa non pagati, per sostenere le spese da 200 milioni per costruire gli eco-distretti, in cui lavorare i materiali differenziati, ed evitare di chiedere aiuto fuori regione pagando cifre che oggi la società non può più permettersi.Ama infatti paga Colari, il consorzio dell’ex ras della monnezza Manlio Cerroni (indagato per associazione a delinquere), per conferire l’indifferenziato, poi paga 109 euro a tonnellata per far traslocare i sacchetti in Lombardia, Emilia e Friuli, infine paga 119 euro a tonnellata per portare in Veneto la frazione organica differenziata. Tradotto: senza gli eco-distretti si continuerà a staccare assegni pesanti. Nel piano però c’è anche spazio per il termovalorizzatore di Colleferro, anche se Marino aveva promesso che non ne avrebbe mai realizzati. Al di là delle rassicurazioni da campagna elettorale, a regime si potrebbe risparmiare qualcosa come 122 milioni di euro. Già in 2 anni la cifra da tagliare secondo Fortini. Altrimenti, c’è il bilancio della città che può portare l’ennesima sorpresa con l’aumento delle tariffe. Alternative, fa capire l’ad di Ama, non ce ne sono.

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