Teatro Valle, Attivisti: "Sgombero a metà". Ultimo giorno occupazione | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Valle, l’ultimo giorno degli occupanti che rilanciano: “Sgombero a metà”

striscione valleLa provocazione era nell’aria. Prima avevano parlato di “una notte dei desideri”, quella appena passata e che dovrebbe essere l’ultima di un’esperienza di occupazione iniziata 3 anni fa. Poi l’idea: un’assemblea domani convocata per le 17 negli spazi del teatro, quando in quelle ore, secondo l’assessore alla Cultura Giovanna Marinelli, tutto sarebbe tornato nelle “legalità”. Invece gli attivisti del Valle hanno cambiato idea e rilanciano: c’è chi è pronto a resistere a oltranza all’ordine di sgombero arrivato nei giorni scorsi. Forti del sostegno di personalità del mondo degli spettacoli. Ma, dopo 5 ore di assemblea (ieri), c’è anche chi non è convinto dalla dimostrazione di forza da mettere in campo fra poche ore e preferisce la via del dialogo. Attraverso la gestione di un teatro partecipato indipendente da Teatro di Roma, che prenderà in carico la struttura. Era questa l’ultima offerta del Campidoglio. Alla fondazione non basta: vogliono restare dentro durante i lavori di ristrutturazione. Il presidente del Teatro di Roma, Marino Sinibaldi, acconsente a lasciare aperta la struttura anche dopo le rappresentazioni per dare spazio a laboratori e altre iniziative. Insomma le hanno provate tutte, sembravano aver trovato un accordo e invece è ancora tutto in bilico. La terza via potrebbe uscire dall’incontro di oggi, con gli attivisti disposti a lasciare gli spazi trasformati in dormitorio, ma con un presidio per un accesso illimitato all’edificio. Il Campidoglio lascia intendere che altre concessioni non arriveranno: dopo 3 anni c’è bisogno di tornare alla legalità. Domani l’ultimo atto.

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