Teatro Valle, finisce storia durata 3 anni: gli attivisti se ne vanno | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Valle, dopo 3 anni di occupazione gli attivisti lasciano la struttura

Un'assemblea durata un intero pomeriggio di una calda domenica d'agosto per decidere che fare, poi la scelta: tutti a casa

 slogan teatro valleAlla fine c’è il colpo di scena: dopo oltre tre anni finirà stanotte l’occupazione del Teatro Valle a Roma. Lo hanno annunciato gli attivisti dopo un’assemblea fiume durata tre giorni, mettendo fine a un’esperienza che ha suscitato molte polemiche, ma ha anche mobilitato intellettuali e artisti non solo in Italia. «Il teatro Valle esce dallo stato di occupazione e inizia una nuova fase della mobilitazione e della Fondazione», si legge nel comunicato diffuso in serata . «Stasera tutti e tutte al Valle! – dichiarano gli occupanti -. Dormiamo insieme sotto le stelle. Il primo desiderio che esprimiamo è che prosegua il percorso appena iniziato di interlocuzione e che avvenga domani mattina alle 11 – come dichiarato – il passaggio di consegna del teatro Valle al teatro di Roma». E così la a Notte dei Desideri, la notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti, è quella in cui si conclude l’esperienza del Valle occupato. Il D-Day è arrivato per gli attivisti che hanno preso possesso nel giugno 2011 del teatro più antico di Roma per sottrarlo alla temuta privatizzazione: avevano promesso giorni fa che avrebbero sgomberato volontariamente il Valle il 10 agosto e dopo un lungo dibattito hanno mantenuto la parola . L’assemblea permanente degli attivisti – in gran parte artisti e maestranze – in corso da giorni ha chiesto più tempo per la trattativa con il Teatro di Roma, sotto il quale finirà il Valle, e con il Comune. Ieri sera hanno ricevuto in due mail ulteriori chiarimenti sulla convenzione con il Teatro di Roma presieduto da Marino Sinibaldi e sulle forme di partecipazione riservate al Valle. E l’assessore alla Cultura Giovanna Marinelli ha vincolato l’inizio della collaborazione con il Teatro di Roma all’uscita degli occupanti. Oggi ancora assemblea dalle 17 al Valle, tema ‘Quale futuro???’, pubblicizzata sui social network. Viene ritwittato ‘#irresistibileresistenza continua ed è irrefrenabile nella notte dei desiderì. Ed è l’ironia a predominare su Twitter e Facebook, contro gli interlocutori istituzionali e anche contro i media, accusati di descrivere gli occupanti divisi e testardi. ‘La canzone di Marinellì, cantata da un attivista con accompagnamento di chitarra, è stata postata ieri sera sulla pagina Facebook del Valle Occupato sotto il titolo ‘Le conclusioni dell’assemblea di oggì. L’omaggio alla ‘Canzone di Marinellà di Fabrizio De Andrè si sposa con lo sfottò all’assessore Marinelli, ex braccio destro storico del defunto Gianni Borgna, musicologo e a lungo responsabile della Cultura per il centrosinistra a Roma. «Questa di Marinelli è una storia vera, che ci voleva cacciare il 31 sera – canta il giovane nel video -. Ma un giorno Matteo Renzi glielo ha detto, cacciali a Ferragosto quei senzatetto». E ancora «ecco la spaccatura tra gli occupanti, ecco gli sgomberiamo tutti quanti, e mentre si preparava il celerino…», «ecco la risposta degli occupanti, sulla data non ci sono santi, da ‘sto teatro non ci sgombrerai, ci autorizza l’ex ministro Bray». Per finire con ‘Mia cara Marinelli questa sera, ti abbiamo rovinato l’atmosfera, anche se i desideri accenderai, quest’anno tu in vacanza non ci vai…«. Il messaggio pare chiaro, l’occupazione continua. E invece in serata la svolta, gli occupanti escono.

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