Crisi, in spiaggia arrivano i precari italiani | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Crisi, tra tolleranza zero e nuove regole in spiaggia arrivano i precari italiani

ambulanti spiaggia italianiNon solo l’operazione «spiagge sicure», lanciata dal ministero degli Interni, ma anche la crisi condiziona il Ferragosto dei venditori abusivi che variano località e merce a seconda del mercato, diventando così una sorta di «termometro» dell’economia locale. «Quest’anno – spiega Renato Papagni, presidente di Federbalneari Italia e Assobalneari Roma – gli ambulanti si sono diretti verso le spiagge della Puglia, del Veneto e del Friuli: seguono i flussi turistici. Ad Ostia infatti ce ne sono un pò meno rispetto agli anni scorsi. Inoltre sul litorale romano vendono merce povera come collanine e teli da mare, mentre in Sardegna offrono perlopiù imitazioni delle grandi griffe. Conoscono i luoghi dove i turisti hanno maggiori possibilità economiche e variano di conseguenza la tipologia dell’offerta». Il fenomeno dei venditori abusivi sul litorale romano è ancora ben radicato. Lo sanno gli stabilimenti che hanno adottato un sistema preventivo, permettendo il transito agli ambulanti solo sul bagnasciuga, e lo sanno ancor meglio i gestori delle spiagge libere di Ostia dove il via vai di ambulanti è continuo. «Cerchiamo di spiegargli che non devono passare tra i bagnanti sdraiati sulla sabbia – raccontano i titolari di una centralissima spiaggia libera attrezzata di Ostia, mentre sei venditori ambulanti passano tra le persone sdraiate al sole – ma è una guerra continua. Qui si fermano per riposare o per aspettare i clienti, impedendo però ai bagnini di poter controllare liberamente le persone in acqua. Da quest’anno poi, durante la mattinata, arrivano dei ragazzi italiani che senza remore scaricano davanti al nostro ingresso cassette di cornetti, freschi di forno, per venderli in spiaggia». Sulla battigia tra il venditore di pannocchie e il ragazzo bengalese che trascina sulle spalle chili di mercanzia c’è Giuseppe siciliano di 35 anni residente a Roma, insegnante precario da sette anni, che a inizio stagione si è reinventato ambulante abusivo. «Quest’anno ho insegnato tecnica e pratica di chimica per quattro mesi solamente – spiega Giuseppe appoggiato al carretto di grattachecche – così dopo aver tentato in tutti i modi di trovare un lavoro per guadagnare nei periodi di inattività ho escogitato questa soluzione. Ero disposto a fare qualunque lavoro, ma niente. Una delle tante agenzie interinali che ho contattato è arrivata a dirmi che da insegnante non potevo mettermi a pulire i bagni. Invece io ho sempre fatto ogni tipo di lavoro: dal barista in Autogril ad attaccare manifesti in campagna elettorale». Oggi Giuseppe spinge il carrettino sulle spiagge di Ostia e spiega di aver chiesto il permesso per poter lavorare legalmente, «ma i tempi della burocrazia sono biblici. Inoltre – aggiunge – tra tasse e spese vive sarebbe stata un’operazione in perdita. Lavoro dalla mattina alla sera per 40 euro al giorno, poco più nei festivi. Non sono l’unico italiano che lavora in spiaggia abusivamente e non me ne vergogno, soprattutto non avendo alternative».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login