Macelleria 'fai da te' , dove il capretto si sgozzava da soli. Denunciato proprietario | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Macelleria ‘fai da te’: si sceglieva l’animale, poi si sgozzava. Denunciato il proprietario

Uno scannatoio a pochi passi dal centro, dove la filiera era cortissima. A scapito di norme di igiene e buon senso

Foto d'archivio

Foto d’archivio

Nessuna norma di igiene rispettata. Di buon senso neanche a parlarne. Perché quello che succede a due passi dai palazzi del potere della Capitale ha dell’incredibile: un 72enne aveva allestito un macello all’interno della sua proprietà. Andavi in quello scannatoio, sceglievi il tuo maialino e capretto e la macellazione avveniva in diretta. Si direbbe dal produttore al consumatore. Per una filiera corta. Per risparmiare sulla carne che in tempo di crisi è uno di quegli alimenti che spariscono quasi subito dalle tavole degli italiani. Invece la soluzione era lì, a portata di mano: nel centro storico di Roma. Dove i clienti prima sceglievano la vittima, poi potevano abbattere da soli l’animale.

La scoperta è stata effettuata dagli agenti del Commissariato San Paolo in via del Ponte Pisano. I poliziotti in servizio per il controllo del territorio si sono insospettiti quando, giunti nei pressi di un terreno agricolo, hanno visto due gruppi di persone che, in zone diverse stavano macellando due capretti. Entrati all’interno dell’area i poliziotti hanno proceduto immediatamente ad identificare i presenti, quattro filippini, un romeno ed un italiano. Dai primi accertamenti si è constatato che all’interno del terreno era stata predisposta una vera e propria vendita al dettaglio con la contestuale macellazione degli animali.

Uno dei presenti, guardiano e addetto alla vendita per conto del titolare,  ha riferito che giornalmente, i clienti interessati si presentavano nel terreno scegliendo da soli  l’animale da acquistare. Successivamente lui si occupava dell’abbattimento dell’animale, solitamente mediante sgozzamento ed il cliente invece autonomamente, poteva procedere alla macellazione degli stessi lasciando a terra le viscere dell’animale. Tutto senza alcuna precauzione igenica, con il sangue lasciato sul terreno.

L’attività fruttava 140 euro per ogni capretto, ovviamente senza l’emissione di scontrino fiscale. Il personale della asl locale ha richiesto l’intervento di personale specializzato per la rimozione della carne macellata. Al termine le carcasse e le carni rinvenute sono state sequestrate e destinate alla distruzione. Il titolare dell’azienda invece, italiano di 72enne, è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

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