Metro C, l'attraversamento pedonale non è sicuro. Destra all'attacco | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Metro C, la questione sicurezza scatena un fiume di polemiche: centrodestra contro Marino

Pantano1Sette morti e 49 incidenti gravi in un anno: è questo il bilancio della strada killer Casilina. Ma non è un tratto qualsiasi, è quello che si trova di fronte al capolinea della Metro C, Pantano/MonteCompatri. E’ bastato l’allarme lanciato dal sindaco del Comune monticiano, Marco De Carolis, per scatenare un fiume di polemiche. A 40 giorni dall’apertura del primo tatto della terza linea metropolitana di Roma la situazione di degrado, abbandono e insicurezza che avvolge la stazione ha scatenato l’indignazione di tutto il centrodestra. Che adesso chiede al sindaco Ignazio Marino e all’assessore capitolino, Guido Improta, di farsi carico della situazione entro l’11 ottobre, data in cui dovrebbe essere effettuato il primo viaggio da Pantano fino a Parco di Centocelle. Il condizionale però è d’obbligo, perché De Carolis non ci sta a vedere un’area che ricade nel suo territorio di competenza a essere trasformata in un suk come Anagnina, ma soprattutto una zona dove andare per recuperare dei corpi senza vita, perché investite da automobile che sfrecciano ben oltre i limiti di velocità. Per questo ha minacciato la chiusura dell’area per motivi di ordine pubblico. A rischio sarebbe proprio il taglio del nastro. Ma di questo il primo cittadino compatrese non si preoccupa. Teme di più per l’incolumità dei cittadini, che non hanno un attraversamento pedonale messo in sicurezza. E che, per arrivare all’infrastruttura sono costretti a passare anche tra le sterpaglie.

L’attacco più forte arriva dai consiglieri comunali del Nuovo Centrodestra, Sveva Belviso e Marco Pomarici. La prima afferma che “Marino ha smania di inaugurare sulla pelle dei cittadini”, mentre il secondo appoggia De Carolis e afferma: “Farebbe bene a boicottare l’inaugurazione”. Sostegno che arriva anche dalla Pisana con Giuseppe Cangemi, che parla di “evidente operazione ‘immagine’ portata avanti dall’assessore Improta”. Mentre l’ex assessore Pietro Di Paolo  chiede un rimedio a questo ennesimo pasticcio”. Ma il sostegno arriva anche da più in alto. Anche dalla Camera dei deputati, con Gianni Sammarco, che attacca: “Marino non abbia fretta di intestarsi meriti non suoi”.

L’assessore Improta per ora ha scelto di non intervenire. Al suo posto, una nota ufficiale di Roma Metropolitane, che spiega: “L’attraversamento pedonale della via Casilina potrà essere garantito da un adeguato impianto semaforico”. Cosa non vera, anche perché quel semaforo l’unica volta che è stato acceso ha creato una coda lunga chilometri. Basterebbe quel famoso sovrappasso chiesto dal primo cittadino compatrese: opera tra l’altro prima approvata e poi stralciata per mancanza di risorse. Eppure serviva poco più di un milione su un’opera costata, per ora, 4 miliardi. “Chiedevamo un passaggio e un sistema di rotonde per salvaguardare le persone. Peccato che dal Campidoglio l’unica risposta sia un imbarazzante silenzio”, conclude De Carolis.

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