Sblocca Italia, 300 milioni per far ripartire Roma: Metro C a Venezia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sblocca Italia, 300 milioni per la Metro C e il ponte dei Congressi: “Così riparte Roma”

Un tesoretto che permetterà alla Capitale di terminare due opere fondamentali per la città. Ma Renzi è chiaro: "Lavori finiti in un anno, altrimenti niente soldi"

cantiere metro cUn bel gruzzolo. Che forse nemmeno i più ottimisti si aspettavano. Dallo Sblocca Italia, il decreto varato ieri nel consiglio dei ministri guidato da Matteo Renzi, ci sono 300 milioni per Roma Nell’elenco delle grandi opere destinate a far ripartire l’economia e rendere più competitivo il Paese, ci sono infatti due infrastrutture strategiche per la città: la Metro C, con la tratta Colosseo-piazza Venezia che non era stato ancora finanziata e per cui il Campidoglio riceverà subito 160 milioni di euro; il ponte dei congressi, che connetterà l’Eur, la via del Mare e la via Ostiense con l’autostrada Roma-Fiumicino. Per quest’ultimo i soldi sono 145 milioni. Ma in perfetto stile Renzi, bisognerà correre:  i cantieri infatti dovranno aprire entro dieci mesi. La dead line è fissata il 31 agosto 2015. Pena: niente risorse.
Non solo. Bastone e carota da parte del governo che, dopo aver chiesto i compiti a casa al sindaco Marino per rientrare dal debito, riconosce il lavoro di palazzo Senatorio sulla strada del risanamento. L’assessore alla Mobilità Guido Improta è soddisfatto: “Nuove opportunità di crescita e sviluppo per la città, per l’amministrazione nuove responsabilità cui sapremo far fronte”.
Anche il sindaco esulta per essere riuscito a far inserire nella lista il ponte dei congressi. “Si tratta di un’opera indispensabile per evitare le lunghe code che oggi condizionano a tutte le ore, dal mattino alla sera, l’accesso alla città per chi proviene dalla Roma-Fiumicino e dalla Roma-Civitavecchia”, ha spiegato a caldo. “A beneficiarne, però, sarà anche il traffico dell’intero quadrante ovest di Roma, come ben sanno i romani che oggi sperimentano le code a via Isacco Newton, all’ingresso dell’Eur e per la Cristoforo Colombo”. È molto soddisfatto, il chirurgo dem. “Abbiamo lavorato senza sosta, in stretto contatto con il governo sul progetto preliminare esistente, che non era stato approvato e avviato negli anni scorsi per mancanza di fondi”. Spingendosi infine a stilare una sorta di cronoprogramma: “Possiamo aprire i cantieri nei primi mesi del 2015. I lavori non dureranno più di due anni”.
Il via libera alla metro lo aspettavano in molti, ma non ci credeva nessuno. Così come erano in pochi a scommettere che la terza linea metropolitana di Roma continuasse il suo percorso dopo il Colosseo. Scuse non ce ne sono però: i soldi sono arrivati. La dotazione di risorse è pari a 460 milioni su un investimento di 700. Centosessanta sono i milioni ottenuti ieri, più i 300 stanziati dalla legge 147/2013. La clausola era quella di avviare il pre-esercizio. Cosa avvenuta, ma i problemi restano: ancora nei giorni scorsi la linea aveva delle disalimentazioni, tradotto: un calo di tensione che comporta un rallentamento della corso, con tempi di percorrenza raddoppiati.
“Grazie alle misure contenute nel decreto Sblocca Italia, si sblocca anche Roma”, esulta Marino in serata, ringraziando uno per uno Renzi, Lotti e Lupi “con i quali ho dialogato continuamente, anche in questi ultimi dieci giorni di definizione del decreto”. La prova della loro vicinanza al Campidoglio: “Il governo nazionale, ancora una volta, dimostra di essere al fianco dell’amministrazione e dei cittadini romani nel rilanciare il ruolo e il prestigio della Capitale” scandisce. “Un altro passo in avanti per Roma che in questo modo, dopo essere uscita dall’emergenza finanziaria, può proseguire sulla strada del rilancio economico”. Adesso i soldi ci sono. Il cronoprogramma di Renzi detta i tempi. La Capitale non può aspettare.

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