Museo Shoah, si farà ma non a Villa Torlonia: si trasloca all'Eur | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Museo Shoah, si trasloca da Villa Torlonia all’Eur. La promessa: pronto nel 2015

museo shoahIl museo della Shoah all’Eur, nel quartiere voluto da Benito Mussolini che nel 1938 diede il via libera alla leggi razziali. Proprio dove sorge l’obelisco ci sarà l’esposizione della memoria, per non dimenticare le vittime e capire cosa fu l’Olocausto. Oltre 3mila metri quadrati di mostra, messi a disposizione da Eur spa. Così il Campidoglio avrebbe deciso di cancellare il progetto avviato dall’ex sindaco Veltroni, che prevedeva la costruzione di un grande memoriale a Villa Torlonia, per allestirlo nel Palazzo Mostra dell’Arte Moderna, più precisamente sui due piani che oggi ospitano la White Gallery, lussuoso megastore in procinto di chiudere i battenti. Non sarà il più grande d’Europa, perché il Jüdisches Museum realizzato nella parte ovest di Berlino dal geniale Daniel Libeskind si sviluppa infatti su cinque piani per circa 15mila metri quadri. Ma l’importante è averlo. Il ‘trasloco’ è stata però un’operazione tenuta segreta dall’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Masini con alcuni esponenti della comunità ebraica romana, ma rischia le polemiche. La fretta, come sempre, potrebbe essere cattiva consigliera. In primis perché la gara d’appalto per edificare il Museo della Shoah su via Alessandro Torlonia è ormai alle battute finali, a giorni infatti si aspettava  il nome dell’impresa vincitrice. Ma soprattutto perché il Comune ha già speso 15 milioni per acquisire l’area accanto alla residenza di Mussolini, a due passi dalle catacombe ebraiche. Dulcis in fundo i 21,7 milioni esclusi dal patto di stabilità e che la Cassa depositi e prestiti era pronta a erogare a Roma Capitale (iscritti a bilancio) per far fronte ai costi dell’opera non sarebbero più utilizzabili. Ma nessun dubbio: si farà e dovrà essere pronto per il 27 gennaio 2015, settantesimo anno dalla liberazione di Auschwitz, dove 1024 ebrei romani (tra cui 200 bambini) vennero deportati nel famoso raid dell’ottobre ’43. Costruire dalle fondamenta non conviene, i tempi sono stretti. Meglio pagare le penali e gli eventuali ricorsi milionari.

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