Mononucleosi, aperta un'inchiesta sulla morte del giovane allo Spallanzani | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mononucleosi, aperta un’inchiesta sulla morte del giovane allo Spallanzani

spallanzaniI magistrati vogliono vederci chiaro sul caso di Jacopo, un ragazzo di 26 anni morto dopo una settimana di coma all’ospedale Spallanzani di Roma, dove era stato ricoverato per una sospetta mononucleosi. La Procura capitolina ha aperto un fascicolo per capire quale sia stata la vera causa del decesso del ragazzo. Il reato che viene contestato è omicidio colposo. Contemporaneamente anche la Regione Lazio ha attivato un’inchiesta interna, mentre l’ospedale ha smentito un contagio dell’infezione nel nosocomio, centro specializzato nella cura delle malattie infettive. L’indagine dei magistrati si concentra in particolare sui giorni in cui Jacopo è stato ricoverato presso il reparto di infettivologia dello Spallanzani. Un periodo che coincide con l’aggravarsi dello stato di salute del ragazzo. Il 23 agosto scorso il 26enne era andato al pronto soccorso del Gemelli a causa di un forte gonfiore alla gola. Lì era stato visitato come codice giallo e quindi trasferito per una sospetta mononucleosi allo Spallanzani, dove gli era stata somministrata una cura farmacologica a base di antibiotici e cortisonici. Dopo tre giorni dal ricovero, però, Jacopo ha accusato una violenta crisi respiratoria ed è stato trasferito in rianimazione, ma il quadro clinico era già compromesso al punto che dopo circa sette giorni di coma il ragazzo è deceduto. Nei prossimi giorni i magistrati di piazzale Clodio – che hanno disposto l’autopsia – ascolteranno medici, infermieri e tutto il personale ospedaliero che ha avuto in cura il ragazzo. Nelle mani del pm Nadia Plastina, titolare del fascicolo, c’è anche la cartella clinica di Jacopo, documenti che potranno aiutare a capire se a stroncare il ragazzo sia stata una forma particolarmente virulenta della malattia o complicazioni di altra natura. Il direttore sanitario dello Spallanzani, Andrea Antoniri, ha comunque specificato che «non vi è stata nessuna evidenza di un’infezione acquisita in ospedale». Il dolore per la morte del ragazzo accompagna parenti e amici del giovane. «Jacopo era un ragazzo speciale, fuori dal comune – dice il suo ex docente di giornalismo all’Università Roma Tre, Roberto Baldassarri -. L’avevo preso a lavorare con me, era sempre disponibile, non si tirava mai indietro. Prima di entrare in coma mi diceva che non stava bene, che respirava male. E si scusava con me perchè non poteva aiutarmi nella stesura di un libro. Questo era Jacopo, un ragazzo speciale e amato da tutti». Un caso analogo, sempre a Roma, si è verificato lo scorso anno, quando un ragazzo di 33 anni è morto all’ospedale San Camillo per una sospetta mononucleosi. Allora, però, i familiari non presentarono alcuna denuncia e la Procura non aprì alcun fascicolo.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login