Teatri di vetro, a Roma le arti sceniche contemporanee | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatri di vetro, a Roma le arti sceniche contemporanee

teatri di vetroTeatri di Vetro torna a Roma dal 15 al 23 settembre, festival delle arti sceniche contemporanee le definisce sin dal titolo di questa ottava edizione «specie protetta» e cerca quindi di programmare «la scena contemporanea italiana, teatro, danza, arte performativa, musica, processi di ricerca e definisce il proprio territorio estetico come un paesaggio in cui convivono una pluralità di linguaggi e formati», che abiteranno luoghi diversi, dal Teatro Vascello al Monte Cucco del Trullo, come spiega il direttore artistico Roberta Nicolai. Davanti a queste scelte, sostenute dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio, l’assessore regionale alla cultura Lidia Ravera ricorda che «la Legge sullo Spettacolo dal Vivo, approvata dalla giunta e dalla commissione cultura, tra poche settimane sarà discussa in consiglio. Poi sarà operativa e per il 2014/15 avrà 4 milioni di copertura». Una legge che stabilisce «con chiarezza un principio fondamentale: quelle dello sdv sono piccole e medie imprese, come tali vanno sostenute, poichè producono non soltanto identità, inclusione sociale, bellezza e formazione, ma anche posti di lavoro, ricchezza, sviluppo». Visto che «gli spettacoli programmati a Teatri di Vetro espongono e sospendono un senso. Tentano la relazione dell’arte con la realtà. Sono un giardino spontaneo, spesso privato delle dovute tutele, tenuto in vita dalla costanza dei suoi creatori – come sottolinea sempre la Nicolai – è attorno a tali creature fragili che si può ancora pensare il teatro, la danza, il senso stesso della rappresentazione delle realtà, ormai molteplici». Tante le compagnie coinvolte, da Menoventi a Opera/Vincenzo Schino, Civilleri/Lo Sicco, Fibre parallele, Amendola/Malorni, Leviedelfool, Clinica Mammut, Quotidiana.com, Federica Santoro, con progetti diversi che tutti interrogano il teatro per capire il tempo in cui viviamo. Solo per fare due esempi, ecco «Il convegno» di Punta Corsara (Villino Corsini illa Pamphili 16 settembre), «uno spettacolo conferenza in cui lo spirito e le parole di autori come Karl Valentin, Achille Campanile, Rem Koolhaas e Kurt Vonnegut, si mischiano e confondono con l’esperienza quotidiana di lavoro nella periferia di Napoli, essendo i fatti che realmente accadono inscindibili dal modo in cui vengono raccontati», e poi «Thanks for vaselina» della Carrozzeria Orfeo (al Vascello il 21 settembre) «dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari: un controcanto degli ultimi e degli esclusi dal mondo del successo e del benessere». Paola Bianchi, Helen Cerina, il gruppo nanou, Indaco/Laura Boato, elaborano invece scritture coreografiche. E con loro c’è, da una parte la natura e Leonardo Delogu/DOM che indaga con «Garten» (il 18 settembre a Monte Cucco), in un territorio al limite tra danza e teatro, la presenza dell’uomo all’interno del paesaggio, abitando per qualche giorno, con i suoi performer, l’ultimo pascolo romano, dall’altra vari altri artisti e gruppi che danno vita ad un percorso analogico-digitale tra i generi per creare una narrazione multimediale tra video sonorizzazzioni sperimentazione elettroacustica, folk ed elettronica. Infine un tuffo nel passato col progetto Effimero/permanente, alla ricerca di due spettacoli di autori contemporanei andati in scena almeno 15 anni fa: con la curatela di Graziano Graziani per il teatro Danio Manfredini «Al presente», e con quella di Anna Lea Antolini per la danza Virgilio Sieni «La continuità del gesto», corredati da incontri e testimonianze.

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