La Notte della Cabbalà apre il Festival Letteratura e Cultura Ebraica | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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La Notte della Cabbalà apre il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica

cabbalaIl prossimo 13 settembre presso il noto quartiere ebraico romano detto “Il Ghetto” si aprirà il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica che durerà cinque giorni. L’apertura di questa manifestazione avverrà  la sera del prossimo sabato con quella che si definisce “La notte della Cabbalà”, una notte in cui saranno promosse iniziative di carattere culturale, musicale, artistico ed ancora incontri con esponenti della Comunità Ebraico-Romana tra cui il Rabbino Riccardo Di Segni. La kermesse prenderà il via alle ore 21 per terminare alle 2 e si svolgerà nella zona del Lungotevere De’ Cenci e via Portico D’Ottavia e tra Largo Arenula ed il Teatro Marcello. Ma già prima delle 21 i visitatori potranno partecipare all’evento, che ricordiamo è promosso dalla Comunità Ebraica, dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale con il coordinamento organizzativo di Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Acea e Siae  e curato da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann, attraverso un happening intorno alle ore 17. L’argomento che farà da collante a tutto il Festival è nella domanda “What’s up Family? – Cosa succede Famiglia?”; attraverso il racconto del concetto di Famiglia nella tradizione ebraica si metteranno a confronto i vari cambiamenti e le tradizioni di quello che è per eccellenza il legame più antico e diffuso nella storia dell’Uomo. Ma la notte della Cabbalà è anche il modo per celebrare il sodalizio tra la Comunità Ebraica e la Città di Roma che dura da più di duemila anni. Ma cosè la Cabbalà? Con questo termine si vuole indicare un insegnamento religioso ma anche esoterico e mistico dell’ebraismo, tramandato in origine oralmente di generazione in generazione. Dopo l’XI secolo il nome Cabbalà venne usato per indicare un pensiero mistico giudaico che si diceva essere stato trasmesso da un passato molto lontano e per questo fu concepito come una dottrina segreta che solo pochi privilegiati potevano conoscere fin quando, nel XIV secolo, non divenne uno studio aperto a molti. Tra i vari appuntamenti del Festival ricordiamo la mostra fotografica intitolata “Vita di famiglia: la memoria delle immagini” in cui saranno presenti foto provenienti dall’archivio della Deputazione Ebraica di Assistenza e Servizio Sociale che raccontano la vita della famiglia ebraica nel corso della sua quotidianità. Alle ore 21 ci sarà l’incontro dal titolo “Tutto su mio padre – La discendenza delle parole” con le scrittrici Elena Loewenthal e Fania Oz-Salzberger, figlia dello scrittore e saggista Amos Oz. Alle ore 22,45 si aprirà il dibattito “Quale padre? Quale Madre?” che vedrà a confronto il giornalista Antonio Monda ed il Rabbino della Comunità Riccardo Di Segni sul tema della Bioetica. Ma anche la musica avrà il suo spazio all’interno della manifestazione notturna con il concerto “Piano Concert & Guests” della popstar israeliana Idan Raichel, che presenterà in anteprima il suo nuovo lavoro musicale. A partire dalle 22 sarà inoltre possibile effettuare delle visite guidate al Museo Ebraico ed alla Sinagoga, eccezionalmente aperti per l’evento. Il Festival chiuderà il giorno mercoledì 17 sotto il segno della Danza. Presso il Palazzo della Cultura infatti, il  critico Paolo Ruffini si confronterà con il coreografo israeliano Yossi Berg sul tema “La danza contemporanea israeliana”. E lo stesso Berg presenterà, intorno alle 22,  la performance “Heroes” che porta il suo nome e quello di Oded Graf, con musiche di Ohad Fishof e David Bowie, che è stata vincitrice del premio internazionale di coreografia Burgos-New York e selezionata come una delle cinque migliori performance di danza da parte della critica israeliana nel 2008.

Stefano Boeris

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