Procreazione assistita, arrivano nel Lazio autorizzazioni per i centri | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Procreazione assistita, dopo dieci anni arrivano anche nel Lazio le autorizzazioni per i centri

procreazione assistitaPer i centri di Procreazione Medicalmente Assistita del Lazio è finalmente in dirittura d’arrivo, a dieci anni dall’introduzione della Legge 40, l’autorizzazione a svolgere la propria attività. «Entro fine anno, probabilmente, tutte le strutture dovrebbero riuscire a essere in regola con le autorizzazioni». Lo dichiara all’Ansa Corrado Melega, commissario soggetto attuatore per i 42 centri per la Pma del Lazio, regione in cui si sono verificati, nei mesi scorsi, episodi particolarmente critici, come lo scambio di embrioni o il guasto ad un impianto di congelamento. «Ad ottenere l’autorizzazione a procedere con le tecniche di fecondazione – prosegue Melega, uno tra i massimi esperti in questo settore – saranno sia i privati che i sei centri pubblici, alcuni dei quali già hanno ottenuto il via libera, come il Sant’Anna, o sono in dirittura d’arrivo, come l’Ospedale San Filippo Neri e il Pertini». Fino ad ora, infatti, «era stata utilizzata solo una sorta di autocertificazione di conformità, prodotta da parte dei centri stessi, senza riscontri esterni». Caratteristica che faceva del Lazio un’eccezione in Italia, come risulta dal Registro Nazionale di PMA dell’Istituto Superiore di Sanità. «Negli ultimi mesi il Centro Nazionale Trapianti ha eseguito verifiche in quasi tutte le strutture, trovando anche delle non conformità. In tal caso – conclude – i centri dovranno terminare il periodo di adeguamento prima di ottenere l’autorizzazione. Le verifiche saranno completate dalle ispezioni delle Asl, al termine delle quali l’Assessorato alla Sanità darà il via libera definitivo».

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