Nozze gay, il vicariato contro Marino: "Tenta di scardinare il diritto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Nozze gay, il vicariato contro Marino: “Tenta di scardinare il diritto”

marino_gaypride«Continuano in Campidoglio i tentativi di forzare il diritto a scopo ideologico»: il Vicariato di Roma critica con queste parole l’apertura del sindaco Ignazio Marino alla trascrizione di matrimoni omosessuali contratti all’estero. La diocesi di Roma affida il proprio commento al suo giornale Romasette.it. Il possibile riconoscimento dei matrimoni celebrati fuori dall’Italia, sia eterosessuali che omosessuali, è «l’idea-grimaldello per scardinare la politica e il diritto».«Idea-grimaldello per scardinare la politica e il diritto – sottolinea il giornale della diocesi di Roma – è quella di equiparare la trascrizione delle ‘unionì omosessuali contratte all’estero con i ‘matrimonì ugualmente registrati al di fuori dei confini nazionali, spacciando tale equiparazione come urgenza della città. La Corte Costituzionale, ricalcando il Codice civile, è stata chiara: l’intera disciplina del matrimonio ‘postula la diversità di sesso dei coniugì e le unioni omosessuali ‘non possono essere ritenute omogenee al matrimoniò. Non essendo previsto matrimonio tra omosessuali, chiarì anni fa il ministero dell’Interno, l’atto di matrimonio contratto all’estero tra persone dello stesso sesso ‘non è trascrivibilè. Ma il Campidoglio – commenta il Vicariato, attraverso l’editoriale su Romasette.it – vorrebbe scavalcare le normative vigenti». Oltre ad un possibile aggiramento del diritto si configurerebbe anche uno «strappo nella maggioranza» in quanto si chiede «di accelerare la discussione sulla delibera per il varo di un registro sulle unioni civili», giuridicamente inutile, secondo il Vicariato. «Certo – prosegue l’editoriale -, a Roma anche il varo di un registro inutile, pensano i promotori, farebbe colpo: vogliono far esplodere i fuochi d’artificio della politica di basso profilo, mentre il tanto atteso rilancio della città ancora non si è visto e le famiglie ne fanno le spese, travolte dalla crisi e dagli aumenti dei costi dei servizi comunali e disorientate da progetti educativi che anzichè ‘promuovere le differenzè, come da intenti dichiarati, finiscono per negarle. Solo che dopo l’annuncio della ‘nuova luce sui Forì sarebbe ora di far uscire dal buio del tunnel anche i romani e pensare al bene autentico di chi vive in città. Di qualsiasi orientamento sessuale, naturalmente», conclude il giornale on line della diocesi di Roma.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login