Roma Investment Foundation si riprende il palazzo comunale destinato ai gruppi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma Investment Foundation si riprende il palazzo comunale destinato ai gruppi

ex-convento-roma-capitale-investments-foundationNuovo capitolo nel braccio di ferro tra il Comune di Roma e la Roma Capitale Investments Foundation, in una vicenda che assume i tratti del feuilleton. Dopo il sopralluogo effettuato dall’amministrazione comunale l’altro ieri, con il quale il Campidoglio era tornato in possesso dell’immobile in via Gabriele D’Annunzio, i rappresentanti della fondazione oggi si sono ripresentati nella sede di due piani nel palazzo vicino piazza del Popolo, concessa negli anni scorsi dalla Giunta Alemanno e revocata ad aprile dalla Giunta Marino intenzionata a farne la nuova «casa» dei gruppi consiliari. E forti di una sospensiva del Tar, al quale la fondazione si era rivolta, hanno ripreso possesso dell’immobile, dove resteranno almeno fino all’8 ottobre. «La Roma capitale Investments foudation – hanno detto i rappresentanti – da oggi e fino all’8 ottobre rientra temporaneamente nei locali di viale D’Annunzio 100». L’8 ottobre, poi, sarà il Tar a mettere la parola fine alla vicenda, stabilendo se la delibera di revoca dell’immobile sia o meno legittima. La situazione così come si è definita oggi è stata cristallizzata poi in un verbale siglato durante un incontro tra il Dipartimento avvocatura del Comune di Roma, l’avvocatura di Roma Capitale, e i dirigenti della Fondazione. «Giustizia è fatta!», ha commentato il presidente della Roma Capitale Investments Foundation, Giorgio Heller. «L’ordinanza di sgombero dei locali di Via Gabriele d’Annunzio – ha aggiunto – conteneva degli elementi palesemente non veri, offensivi dell’onorabilità dei soci della Fondazione e del contributo che giornalmente professionisti affermati danno per lo sviluppo di progetti importanti e prestigiosi. In primis che i locali fossero vuoti e fatiscenti è assolutamente falso; chiunque può entrare e vedere che, invece, lo stato eccellente dei locali manutenuto, tengo a precisare, con costi interamente a carico della Fondazione». Inoltre, «non è vero – aggiunge Heller – che la Fondazione non abbia prodotto progetti. Alcuni sono stati presentati al Sindaco di Roma, poi protocollati e sono allo studio degli Assessori competenti ed in fase di definizione. Abbiamo incontrato il Sindaco ed i suoi collaboratori per spiegare le finalità della Fondazione ed abbiamo aperto dei tavoli di lavoro in quanto proponiamo progetti interamente finanziati dalla Fondazione stessa. Per questo risultano francamente incomprensibili le dichiarazioni del vice sindaco Luigi Nieri in merito». «Ci auguriamo – tiene poi a dire Heller – che si sia trattato di uno spiacevole equivoco e siamo pronti a rilanciare con sempre maggiore entusiasmo la collaborazione tra la Fondazione ed il Comune di Roma». Relativamente a quanto avvenuto questa mattina nella sede di via Gabriele D’Annunzio, dove i rappresentanti della fondazione hanno incontrato una delegazione del Campidoglio: «Avevamo un appuntamento in sede con il Comune per notificare la decisione del Tar che ha sospeso il provvedimento di sgombero fino all’ 8 ottobre. Nel frattempo – ha spiegato Maurizio Ruggeri, responsabile dei rapporti con le aziende della Fondazione – registriamo che il Tar ha dato ragione alla nostra opposizione in quanto l’attuazione dello sgombero da parte del Comune è stata sproporzionata e non in linea con le normali procedure perché é mancato anche un ulteriore avviso, oltre alla comunicazione scritta all’interno della delibera». Dal Campidoglio, al termine dell’incontro in viale D’Annunzio fanno sapere: «Lasciamo nella disponibilità temporanea della Fondazione solamente in merito al provvedimento fatto d’urgenza di sospensiva fatto dalla fondazione e autorizzato dal Tar ieri, verbalizzando però nuovamente lo sgombero avvenuto martedì 16 settembre, data in cui siamo ufficialmente rientrati in possesso dello stabile. Il Tar si esprimerà nel giudizio di merito l’8 ottobre».

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