Appalti G8, dopo il Salaria sport village la confisca dei beni per Balducci | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Appalti G8, dopo il Salaria sport village la confisca dei beni per Balducci

Beni per 13 milioni confiscati applicando lo stesso principio utilizzato per i beni di provenienza mafiosa. Oggetto dell’azione del tribunale di Roma e degli uomini della Guardia di Finanza, il patrimonio dell’ex Provveditore alle Opere Pubbliche di Roma e presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, Angelo Balducci, una delle figure di spicco della cosiddetta ‘criccà degli appalti già al centro di indagini delle Procure della Capitale, di Firenze e di Perugia per «la metodica assegnazione ad un numero chiuso di imprese favorite in cambio di tangenti». Si tratta di una delle prime applicazioni in Italia della norma, introdotta nel 2008, che estende ad altre tipologie di soggetti, oltre alla galassia mafiosa, l’aggressione ai patrimoni accumulati sistematicamente in modo illecito. Un patrimonio, per i magistrati, frutto dell’attività corruttiva di cui Balducci, è stato protagonista per oltre un decennio, dal 1999 al 2010. Trentuno i beni mobili ed immobili, riconducibili ad Angelo Balducci ed ai suoi familiari confiscati dalle fiamme gialle. Si tratta di beni già posti sotto sequestro nel giugno del 2013 con l’aggiunta di una villa a Montepulciano. Tra gli immobili confiscati anche 13 appartamenti e ville, anche a Roma e a Zappata, otto terreni tra la capitale e la Toscana, un conto corrente di tre milioni di euro aperto in Lussemburgo e successivamente scudato, quattro auto ed una moto oltre a quote societarie. Tra queste ultime, il 50 percento della società di produzione cinematografica ‘Edelweiss’, che beneficiò di ingenti finanziamenti dall’imprenditore Diego Anemone e che produsse alcuni film interpretati da uno dei figli dell’ex presidente del consiglio superiore dei Lavori Pubblici. Balducci, già condannato nell’ottobre del 2012 a tre anni e 8 mesi di reclusione per la vicenda dell’appalto della caserma Marescialli di Firenze, è attualmente sotto processo a Roma assieme ad altre 17 persone tra cui l’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, gli imprenditori Diego e Daniele Anemone. Si tratta del procedimento «madre» sui presunti giro di appalti milionari che ruotavano intorno al G8 del 2010 e ai «Grandi eventi».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login