Maxxi, atti vandalici contro le poltrone a forma di donna di Pesce. Melandri: "Addolorati" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Maxxi, atti vandalici contro le opere dell’artista Pesce Melandri: “Addolorati”

Le donne-poltrona, in formato extra, volute per sottolineare la condizione femminile

Atto vandalico al Maxxi nei confronti di una opera di Gaetano Pesce esposta nella piazza del museo in occasione della personale a lui dedicata . Lo denuncia il museo, precisando che la notte scorsa ignoti hanno danneggiato una versione gigante della poltrona a forma di donna creata da Gaetano Pesce nel 1969 per denunciare la condizione femminile. L’opera era stata voluta dall’artista in formato extra proprio per sottolineare l’attualità del tema. «Sono dispiaciuto e preoccupato», commenta oggi Pesce. Così come la presidente della Fondazione, Giovanna Melandri, che parla di ‘brutto segnale di incivilta« Questa versione macroscopica, sottolineano dal Maxxi, è alta sette metri e al suo interno sono riportate una serie di questioni sulla condizione di sofferenza della donna nel mondo oltre a uno speciale tributo a Malala Yousafzai e al suo coraggio. Proprio le pareti interne sono state danneggiate dai vandali, che le hanno colpite in diversi punti. La Fondazione Maxxi ha già denunciato alle forze dell’ordine l’accaduto ed è stato predisposto il restauro dell’opera. »Questo atto vandalico verso un’opera d’arte straordinaria che è anche un atto di denuncia contro ogni forma di violenza e discriminazione verso le donne, esposta nella piazza e fruibile da tutti gratuitamente, ci colpisce e ci addolora profondamente – dice Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI – . Negli ultimi tempi ci siamo impegnati moltissimo per aumentare l’offerta culturale gratuita del museo, nella convinzione che, in epoca di crisi, sia un dovere sostenere i consumi culturali e consentire a tutti di poterne fruire. Questo atto vandalico è un brutto segnale di inciviltà che tuttavia non ci fermerà: continueremo a esporre opere d’arte nella piazza e nella lobby, a organizzare gratuitamente talk d’artista, performance, rassegne di cinema, teatro, poesia«. »Sono passati 45 anni dalla prima edizione di UP 5&6 – dice Gaetano Pesce -. Questa seduta, che metaforicamente lega con una catena un corpo femminile a una palla, l’avevo concepita per denunciare la condizione di prigionia a cui la donna è condannata dai pregiudizi maschili. E proprio questa opera di denuncia – evidentemente oggi più attuale che mai – è stata al centro di un atto vandalico. Sono dispiaciuto e anche preoccupato«.

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