Stadio Domiziano, è record di visitatori per il primo sito archeologico gestito dai privati | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Stadio Domiziano, è record di visitatori per il primo sito archeologico gestito dai privati

Dopo solo 9 mesi dall’apertura, è boom di visitatori allo Stadio di Domiziano, primo sito archeologico di Roma Capitale affidato in concessione a privati. A raccontarlo all’ANSA è Matteo Tamburella, responsabile per la MKT21 appunto dello Stadio di Domiziano, quell’imponente struttura edificata nell’86 d.C. per volere dell’Imperatore di cui porta il nome e che Papa Innocenzo X nel XVII secolo «coprì» con Piazza Navona. Per anni chiuso e abbandonato al degrado, con i turisti malinconicamente affacciati alla ringhiera da cui si scorge l’Arco della Porta nord, lo Stadio ha riaperto a dicembre dopo un lungo lavoro di restauro e riqualificazione dell’area. In meno di un anno, dice Tamburella, «abbiamo già registrato 35 mila visitatori, superando in città anche istituzioni importanti come Palazzo Altemps o Palazzo Braschi». Primo edificio in muratura della Roma antica, creato per celebrare l’Agone Capitolino (la gara sportiva dedicata a Giove Ottimo Massimo), lo Stadio poteva accogliere sulle sue gradinate fino a 30 mila spettatori. Non essendo un circo non aveva spina nè carceres, ma solo un’arena centrale in terra battuta per le gare. Rimasto in funzione fino al V secolo, fu a partire dall’VIII che iniziarono a sorgervi oratori e case, fino alla «rivoluzione» barocca arrivata sino a noi, che in realtà ricalca nelle linee proprio il perimetro dello Stadio. Con un intervento di poco più di 1,5 milioni di euro, la MKT21, la società no brand vincitrice dell’avviso pubblico, ha reso fruibile l’area della curva Nord, l’unica sopravvissuta e la più preziosa perchè destinata proprio all’imperatore e agli ospiti d’onore. In cambio, gestirà il sito per i prossimi nove anni. L’intento, dice, Tamburella «è di farne sempre più anche una sede espositiva», come per la mostra «Gladiatores e Agone Sportivo – Armi e Armature dell’Impero Romano», in programma fino al 30 marzo. Intanto, «senza neanche troppo battage pubblicitario – prosegue il responsabile – i visitatori hanno iniziato ad arrivare. La nostra fortuna – spiega – è che siamo a Piazza Navona, proprio al centro della ‘rettà San Pietro-Colosseo, ovvero quel cammino ‘vendutò da tutti i tour operator e che si stima compia ogni turista arrivato a Roma per due giorni. Tutte le guide portano i propri clienti su quel balcone da cui si vede l’Arco, per raccontare loro come nacque Piazza Navona. Fino a un anno fa concludevano la visita con un ‘purtroppo non si può visitarè. Ora invece possono scendere (biglietto 8 euro, ma i ragazzi fino a 12 anni non pagano ndr). Oppure, nel pomeriggio libero, sono i turisti che tornano incuriositi. Per quest’anno poi i tour ormai erano venduti. Ma stiamo lavorando con gli operatori per il 2015 e ci aspettiamo che i numeri crescano ancora».

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