Via Poma, le motivazioni della Cassazione: "Non ci sono prove contro Busco" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Via Poma, le motivazioni della Cassazione: “Non ci sono prove contro Busco”

Mancano le prove e cade la certezza. Trenta pagine di motivazione in cui la Cassazione spiega i perché della sentenza dello scorso febbraio, che ha assolto Raniero Busco, accusato di aver ucciso la fidanzata Simonetta Cesaroni, ritrovata morta il 7 agosto 1990 in un condominio di via Poma a Roma.
Ci sono ancora “punti oscuri”, lo sottolinea la prima sezione penale, secondo cui Busco non ha “commesso il fatto”. Secondo i giudici della Suprema Corte vi sono dei buchi che sono “rimasti non spiegati e niente affatto secondari: si pensi, tra di essi, al rinvenimento dell’agenda di Pietro Vanacore” all’epoca dei fatti portiere del condominio in cui avvenne il delitto,”fra gli effetti personali della vittima refertati sul luogo del delitto”. Per la Cassazione, poi, le tracce di repertate nel luogo in cui Simonetta Cesaroni fu uccisa non sono riferibili a Raniero Busco e non c’è alcuna certezza che i segni rinvenuti sul seno sinistro della ragazza siano attribuibili ad un morso. In particolare, la Suprema Corte scrive che le macchie di sangue trovate sul lato interno della porta dell’ufficio e sul telefono erano di gruppo sanguigno “A” e, quindi, appartenenti a “soggetto maschile diverso da Busco, il cui sangue è di gruppo 0”.
Per quanto riguarda invece il presunto morso sul seno, la Cassazione sottolineando che il “professor Carella Prada, l’unico professionista che aveva esaminato il cadavere, non aveva affatto affermato con certezza che quei segni fossero stati prodotti da un morso, nè in sede di verbale autoptico, nè in sede di escussione dibattimentale”. L’attribuibilità dei segni a un morso è “un’ipotesi (non l’unica) e i pareri indicano una compatibilità – scrivono gli Ermellini – tra i segni sul corpo della vittima e la dentatura di Busco. Come si vede, si tratta di due passaggi diversi (attribuibilità dei segni a un morso; attribuibilità del morso a Busco) per nessuno dei quali viene espressa una certezza di carattere scientifico”.

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